In Toscana un insegnante su tre sarà precario, Flc Cgil: “Situazione mai così grave, il 15 settembre in cattedra un supplente che può andare via a breve perché arriverà un vincitore di concorso”

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Manca meno di un mese all’inizio del nuovo anno scolastico, ma a Firenze e nella sua area metropolitana la situazione del personale docente è a dir poco drammatica.

La denuncia arriva dalla Flc Cgil, che parla di una situazione “peggiore degli anni passati” e di un vero e proprio “marasma” nelle procedure di assunzione.

“Ci sono persone che hanno vinto il concorso e devono entrare a ruolo, ma le procedure non finiscono mai”, spiega, in un’intervista a Firenze Today, Emanuele Rossi, segretario della Flc Cgil Firenze. Il risultato? Graduatorie incomplete, ritardi nell’assegnazione dei posti e migliaia di cattedre scoperte.

Un insegnante su tre sarà precario

Secondo le stime del sindacato, a settembre saranno oltre 4.500 i docenti precari in servizio nelle scuole di Firenze, pari a circa il 30% del totale. A questi si aggiungono 1.671 insegnanti di sostegno in deroga, assunti con contratti a termine fino a giugno.

Sul sostegno una situazione “assurda”

Particolarmente critica la situazione sul sostegno agli alunni con disabilità, dove si registra un’inversione preoccupante tra docenti di ruolo e precari: “Avremo circa 1.400 docenti stabili e 1.700 precari”, sottolinea Rossi. “Più della metà saranno precari, un assurdo visto il tema decisamente sensibile”.

A livello regionale il quadro non migliora

E il quadro non migliora se si allarga lo sguardo alla Toscana. “Avremo 2.196 docenti che saranno ammessi a ruolo a fronte di 3.549 posti vacanti”, afferma Rossi. “Un terzo delle cattedre, a prescindere, non sarà colmato. Non mi pare una situazione normale”.

Un danno per studenti e docenti

La conseguenza di questa situazione caotica è un sistema scolastico che si regge su un precariato diffuso, con un turn over continuo di insegnanti che penalizza la continuità didattica e la qualità dell’insegnamento.

“Il 15 settembre in cattedra ci sarà un supplente che sa benissimo che da un momento all’altro può essere rimandato a casa perché arriverà il vincitore di concorso”, commenta amaramente Rossi. “Un giochino di cui non c’era proprio bisogno né per i docenti né per gli studenti”.

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