In Svezia è dietrofront sul digitale: “La tecnologia offre opportunità, ma non si deve usare in modo acritico e indiscriminato”

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La Svezia, pioniera nella digitalizzazione scolastica, fa marcia indietro. Al convegno “Leggere il presente per scrivere il futuro”, promosso dall’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi, il Ministro dell’Istruzione svedese, Lotta Edholm, ha illustrato il nuovo modello di apprendimento adottato per contrastare il calo di rendimento degli studenti, attribuito da molti all’uso eccessivo di dispositivi digitali.

Riconoscendo il valore insostituibile di carta e penna, la Svezia ha deciso di rimuovere i tablet dalle scuole materne e reintrodurre libri stampati e quaderni. “Abbiamo trascurato gli aspetti negativi della digitalizzazione, soprattutto per i nostri figli”, ha affermato Edholm. “Tecnologia e digitale offrono nuove opportunità, ma non bisogna abusarne. In Svezia, i sussidi digitali sono stati spesso usati in modo acritico e indiscriminato, con un impatto negativo sull’apprendimento“.

Un’ammissione significativa da un Paese all’avanguardia nel digitale, che apre un dibattito sull’equilibrio tra innovazione e metodi tradizionali nell’educazione.

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