In pensione con 41 anni di contributi a qualsiasi età, Anief approva ma senza penalizzazioni
Il Governo sta lavorando su una nuova riforma pensionistica, con l’uscita dal lavoro con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età: lo ha dichiarato Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, in un’intervista a La Repubblica.
Il sindacato Anief dice sì a quota 41 ma senza penalizzazioni e con il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria. Inoltre, per il personale docente il limite della pensione di vecchiaia dovrebbe scendere a 63 anni con la possibilità per chi intende rimanere di svolgere incarichi diversi dalla didattica.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “è giunto il momento che il Ministero dell’Economia si attivi per certificare per i dipendenti della scuola il burnout, registrato nelle attraverso le innumerevoli segnalazioni all’INAIL, per comprendere che non tutti i lavori nella PA possono essere trattati allo stesso modo. Ancora oggi, per esempio, il personale delle forze di polizia e delle forze armate può contare su delle agevolazioni, invece negate al personale scolastico che è il più vecchio al mondo con negative ricadute per il gap generazionale tra discenti e docenti. Per questo – conclude Pacifico – stiamo presentando attraverso la Confederazione Cisal, ricevuta già in audizione Cisal al Senato alcune settimane fa, delle proposte ai tavoli aperti dal ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone”.