In Italia il 40% dei minori è in condizione di sovrappeso o obesità: “rafforza legame tra scuola, sanità e famiglia”. I dati della Commissione infanzia e adolescenza

In Italia il 40% dei minori è in condizione di sovrappeso o obesità: 36% tra le ragazze e 43% tra i ragazzi. Lo evidenziano i dati dell’indagine su disturbi alimentari e prevenzione presentata dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.
Si tratta, in particolare, di un’indagine conoscitiva sui disturbi dell’alimentazione in età evolutiva, con un focus specifico sull’obesità. Il documento raccomanda azioni legislative e sanitarie coordinate, al fine di arginare un fenomeno definito di portata epidemica. Tra le proposte, spiccano:
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il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica non trasmissibile;
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l’inserimento delle relative terapie nei Livelli essenziali di assistenza (Lea);
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il rifinanziamento dei Fondi dedicati alla prevenzione e cura dei disturbi alimentari.
Un problema sanitario, sociale ed economico
La presidente della Commissione parlamentare, Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati) ha evidenziato la necessità di affrontare anche la dimensione psicologica del fenomeno, richiamando l’attenzione su anoressia, bulimia e binge eating, in un contesto segnato da perfezionismo, stigma e bassa autostima.
La relatrice Gloria Saccani Jotti (Forza Italia) ha ricordato che l’obesità in età infantile è spesso predittiva di obesità in età adulta, con il 40% dei bambini obesi e l’80% degli adolescenti obesi destinati a mantenere tale condizione nel tempo. Le ricadute includono nuove malattie croniche e costi sanitari crescenti, sia diretti che indiretti.
Scuola, famiglia e rete: la prevenzione come sistema
L’indagine sottolinea l’importanza di rafforzare il legame tra scuola, sanità e famiglie, promuovendo un sistema di educazione alimentare e supporto psicologico integrato. Tra le proposte, anche l’introduzione di una verifica dell’età per l’accesso ai servizi online, volta a impedire la profilazione dei consumi digitali dei minori, ritenuta collegata a stili di vita sedentari e a modelli alimentari distorti.
Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha evidenziato che la prevenzione deve iniziare in età evolutiva, per ridurre la manifestazione conclamata delle patologie in età avanzata. Tra le priorità legislative viene indicata la promozione della dieta mediterranea e di stili di vita sani come pilastro di sostenibilità del sistema sanitario.