In gita al Senato e alla Camera solo gli alunni migliori per voti e condotta. Bufera in una scuola di Rimini

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Polemica sulla gita a Roma organizzata da un istituto comprensivo in provincia di Rimini. Solo alcuni studenti, selezionati in base al “merito”, avranno la possibilità di assistere a una seduta del Senato e visitare la Camera, il Palazzo dell’Aeronautica e il Ministero degli Esteri.

La scelta della dirigente

Come segnala Il Resto del Carlino, a creare la bufera è stata la decisione della dirigente scolastica di limitare il numero dei partecipanti a causa delle capienze limitate delle sedi istituzionali. “Alla seduta in Senato non possono entrare più di 34 persone, ma abbiamo sei classi e non riesco a portare tutti i 150 alunni”, ha spiegato la dirigente. “Ho proposto il criterio del merito, perché proprio il Ministero dell’Istruzione e del Merito ci ha sollecitato inviando linee guida per sostenere iniziative meritocratiche”.

I criteri di selezione

I criteri utilizzati per la selezione degli studenti includono il comportamento tenuto nei tre anni di scuola, le valutazioni del primo quadrimestre in pagella, l’andamento scolastico, la maturità, la collaborazione all’interno della classe, l’ascolto e l’interesse dei ragazzi su tematiche riguardanti la materia di storia, le istituzioni e l’educazione civica.

Le proteste dei genitori

La decisione di limitare la partecipazione alla gita ha scatenato le proteste di alcuni genitori, che si dicono dispiaciuti per l’esclusione dei loro figli. “Anche i loro figli avrebbero voluto partecipare”, lamentano alcuni. “Sono indignata”, ha dichiarato una madre. “Si parla tanto di inclusione, ma questa selezione arriva proprio dalla scuola. Ministero del Merito, il nome va bene, ma qui qualcuno non si merita di andare in gita”.

La replica della dirigente

La dirigente ha precisato che la pratica per la gita è ancora in via di definizione e che non sono state ancora inviate circolari. “I genitori sono stati informati durante i consigli di classe”, ha assicurato. “Dopo Pasqua li convocherò, non voglio che ci sia scontento e se serve posso annullarla. Cercherò di accontentare tutti, valuteremo insieme se ci sono dei profili di discussione per estendere la partecipazione ad altri alunni”.

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