In Francia una settimana breve per i lavoratori divorziati. La proposta del governo fa discutere

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Turni di lavoro che vadano incontro ai genitori divorziati, così che possano occuparsi al meglio dei figli. È questa la proposta che il primo ministro francese Gabriel Attal ha anticipato su La Tribune Dimanche, guidato dalla sua stessa esperienza di figlio di una coppia separata. 

Tale iniziativa legislativa, ancora in fase di valutazione, potrebbe introdurre settimane lavorative flessibili di 32 ore per i genitori che si alternano nella cura dei figli, alternandole a settimane standard da 35 ore.

L’essenza di questa proposta è radicata nella volontà di garantire che i figli di coppie separate non debbano soffrire la lontananza dei genitori impegnati in orari di lavoro rigidi. Attal, riflettendo sulle difficoltà incontrate dalla propria famiglia in seguito al divorzio dei suoi genitori, sottolinea l’importanza di offrire sostegno emotivo ai bambini attraverso una maggiore presenza fisica dei genitori. Il progetto di legge intende, quindi, offrire una soluzione pragmatica che concilia le esigenze lavorative con quelle familiari.

Attal non è nuovo a promuovere modelli di lavoro innovativi. Già nei suoi precedenti ruoli governativi, aveva incentivato l’adozione di settimane lavorative ridotte, senza però diminuire le ore complessive di lavoro, con l’intento di migliorare il benessere dei dipendenti. La proposta attuale estende questa visione, mirando a un adeguamento flessibile delle ore lavorative in base alle necessità familiari.

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