In Francia è rivolta degli insegnanti contro i compiti aggiuntivi in cambio di soldi extra: “Forma di costrizione e ingiustizia, non funziona”

Dilaga la protesta in Francia degli insegnanti contro il pacte, un nuovo sistema, introdotto dall’attuale governo, che consente agli insegnanti di assumere incarichi meglio retribuiti. I sindacati criticano il sistema e chiedono aumenti salariali incondizionati.
Molti docenti lamentano che queste nuove missioni si sommano al loro già pesante carico di lavoro senza un adeguato aumento di stipendio.
Come segnano i media locali, alcuni dirigenti scolastici sono stati accusati di usare il pacte come uno strumento di pressione, minacciando di limitare le possibilità degli insegnanti di organizzare uscite scolastiche se non aderiscono al pacte. L’atteggiamento dei presidi d’Oltralpe è percepito come una forma di costrizione e ingiustizia, aumentando il senso di frustrazione tra i docenti.
Il pacte ha introdotto una disparità di trattamento tra le ore supplementari pagate attraverso di esso e le ore extra ordinarie, causando ulteriori tensioni. Alcuni insegnanti, desiderosi di partecipare al pacte, si trovano esclusi, accentuando il senso di ingiustizia. Al contrario, ci sono docenti che, pur volendo partecipare, si trovano esclusi da questo sistema, aumentando la loro frustrazione.
Il sistema ha creato così una netta divisione tra gli insegnanti: da un lato, coloro che hanno firmato il pacte e dall’altro, chi si oppone o ne è escluso. La situazione ha portato a un’atmosfera di sospetto e disarmonia tra i colleghi, compromettendo il clima collaborativo che dovrebbe prevalere in ambito educativo.