In classe senza congiuntivo, il rischio di un’Italia meno ricca: “Salviamolo, valorizzando il dubbio”
La lingua è viva, in costante evoluzione, eppure ci sono aspetti che rappresentano un patrimonio culturale inestimabile da tutelare e tramandare alle generazioni future. Uno di questi è senza dubbio l’uso del congiuntivo nella lingua italiana.
Il congiuntivo è il modo verbale che esprime dubbio, desiderio, ipotesi, possibilità. È la forma che ci permette di spaziare oltre il mero dato di fatto, di esplorare mondi possibili, di immaginare scenari alternativi. È il veicolo della creatività, della fantasia, della riflessione filosofica.
Eppure, sempre più spesso si assiste a un impoverimento dell’uso di questa fondamentale forma verbale, sostituita dall’indicativo in contesti in cui il congiuntivo sarebbe più appropriato. Un fenomeno che rischia di rendere la nostra lingua meno ricca, meno sfaccettata, meno in grado di esprimere le molteplici sfumature del pensiero umano.
Le ragioni di questo declino sono molteplici: l’influenza di altre lingue, come l’inglese, che fa un uso più limitato del congiuntivo; la semplificazione della comunicazione dovuta all’avvento dei social media e dei messaggi brevi; la scarsa attenzione dedicata all’insegnamento delle regole grammaticali nelle scuole.
Eppure, il congiuntivo non è solo una questione di forma, ma di sostanza. È il modo che ci consente di esprimere la nostra capacità di immaginare, di sognare, di sperare. È il linguaggio della possibilità, dell’aspirazione, del desiderio. Rinunciare ad esso significherebbe impoverire la nostra capacità di pensare oltre il presente, di concepire futuri alternativi.
È per questo che è fondamentale preservare l’uso del congiuntivo nella lingua italiana. Non solo per rispetto della tradizione linguistica, ma per mantenere viva la nostra capacità di esprimerci in modo completo, di comunicare le sfumature più sottili del nostro pensiero. Questo richiede un impegno collettivo, a partire dall’ambito educativo.
Gli insegnanti di lingua devono dedicare particolare attenzione all’insegnamento delle regole del congiuntivo, ma soprattutto alla comprensione del suo valore espressivo. Allo stesso tempo, i media, gli scrittori, i giornalisti dovrebbero fare uno sforzo per preservarne l’uso nelle loro comunicazioni, fungendo da esempio e modello per i parlanti.
Perché il congiuntivo non è solo una forma grammaticale, ma un modo di pensare, di immaginare, di sognare. E senza sogni, senza la capacità di concepire mondi possibili, la nostra lingua e il nostro pensiero rischiano di impoverirsi irrimediabilmente.