In classe ci sono due alunni non vedenti: tutti i compagni imparano il braille. La bella iniziativa in un istituto comprensivo in Piemonte

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Nell’Istituto Comprensivo Giosuè Carducci di Busca, in provincia di Cuneo, l’inclusione scolastica ha assunto una forma particolarmente significativa e commovente.

L’arrivo di due alunni di seconda elementare, entrambi con importanti problemi di vista, ha spinto docenti e alunni ad un’iniziativa straordinaria: imparare il Braille, l’alfabeto a punti in rilievo che consente ai non vedenti di leggere e scrivere.

L’idea, nata dalla volontà di rendere la presenza dei nuovi compagni un’esperienza arricchente per tutti, si è concretizzata nel progetto “Amico Braille”. In collaborazione con il Centro di riabilitazione visiva di Fossano, struttura che opera su mandato dell’Asl Cuneo 1 con professionisti e volontari dell’Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) di Cuneo, i bambini hanno intrapreso un percorso di scoperta del mondo del Braille.

Il metodo didattico si è rivelato particolarmente efficace. Si è iniziato con giochi che stimolavano la tattilità, preparando i bambini all’esperienza del Braille. Successivamente, tutti gli alunni si sono cimentati nell’utilizzo di tavolette e punteruoli, strumenti fondamentali per la scrittura Braille. In questo modo, hanno sperimentato in prima persona le sfide e le soddisfazioni che i loro compagni con disabilità visiva affrontano quotidianamente.

“È stato un percorso di crescita per tutti noi,” ha commentato una maestra a La Stampa, “non solo per i bambini con difficoltà visive, ma anche per i loro compagni. Hanno imparato l’importanza dell’empatia, della condivisione e del rispetto delle diversità.”

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