In cattedra a 24 anni, primo in graduatoria concorso senza servizio: “L’esperienza si acquisisce sul campo. Quiz e presentazioni per tenere alta l’attenzione dei ragazzi più difficili”

Un altro giovane insegnante arriva in cattedra dal concorso docenti PNRR 2023. Ruben D’Anna, 24 anni, da Siena si racconta a Orizzonte Scuola. Ha già una laurea triennale da 110 e lode in Chimica, a ottobre la magistrale in lingua inglese. Un po’ scettico, pensando ai tanti precari con titoli di servizio, ha provato a iscriversi al concorso.
Un risultato totalmente inaspettato: primo in graduatoria per la classe di concorso B012, Laboratori di scienze e tecnologie chimiche e microbiologiche. Un punteggio altissimo (oltre 200) che gli ha permesso di emergere.
“Non avevo titoli di servizio, non ho mai svolto una supplenza, ho lavorato come operaio vitivinicolo. Ho partecipato con un diploma da perito chimico a pieni voti nel 2019. Poi la triennale all’Università di Siena nel luglio 2022. Non avevo nemmeno la riserva del servizio civile universale. Niente di niente. Mi sono iscritto per puro caso il 1° gennaio: non sono superstizioso, tant’è che sono laureato in chimica, ma per com’è andata ci ho riflettuto” dice.
A marzo lo scritto superato brillantemente con 98 su 100. “L’ho preparato mentre facevo la tesi. Ho studiato tanto. Le materie psico pedagogiche erano per me sconosciute. Studiando chimica non ho mai incontrato queste tematiche. Per me era arabo”.
“Su 50 punti dei titoli, io ne avevo poco più di 16. Quindi non ero assolutamente convinto di riuscire a superare il concorso. 10 posti per 156 candidati”.
Dopo la prova pratica superata con 88 e l’orale con 100, il massimo, ad Arezzo. “Mi sono candidato da laureato per un posto da diplomato. Questo mi ha aiutato nella preparazione dell’orale: ho studiato sugli appunti dell’università. Ero molto preparato, mi hanno tenuto pochissimo proprio per questo” racconta.
“Il 16 settembre è stato il mio primo giorno a scuola dall’altra parte, non sul banco ma sulla cattedra. Docenti e collaboratori mi chiedono se sono studente perché sono giovane, mi scambiano per uno di quinta” e sorride.
Insegnare gli piace, nonostante sia la prima esperienza: “Ho il biennio, con gli studenti ci sono 9-10 anni di differenza, che non sono molti, considerando l’età media dei professori. Ho un biennio dell’istituto tecnico e un biennio dell’istituto professionale: c’è un abisso, i ragazzi sono molto difficili. Prediligo un approccio più giovanile, uso le presentazioni, faccio dei quiz per cercare di tenere alta l’attenzione dei ragazzi. Come tutte le cose l’esperienza si acquisisce sul campo”.
Ora Ruben pensa di passare alla classe di concorso A034, Scienze e tecnologie chimiche, sfruttando la magistrale che sta per conseguire.
“Crederci non basta” conclude Ruben, “bisogna studiare tanto, ma non voglio essere ipocrita: ci vuole anche fortuna”.