In Catalogna stop ai cellulari a scuola. Docenti entusiasti: “Finalmente potremo tornare a fare lezione senza dover competere con TikTok”. Studenti contrari: “Ci annoieremo a morte”

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La Catalogna dice addio agli smartphone a scuola, anche in cortile. La nuova normativa, che vieta l’uso dei dispositivi mobili durante l’orario scolastico, ha scatenato un’ondata di reazioni contrastanti tra gli attori principali della realtà scolastica: studenti, insegnanti e dirigenti.

“Una boccata d’aria fresca”, il coro entusiasta dei professori, come riporta El Pais. Molti docenti hanno accolto con favore la nuova normativa, vedendola come un’occasione per recuperare l’attenzione degli studenti, spesso rapiti dalle notifiche e dalle distrazioni digitali. “Finalmente potremo tornare a fare lezione senza dover competere con TikTok”, commenta ironico un professore di matematica di un istituto di Barcellona. “Senza contare – aggiunge una collega – che il divieto del cellulare in cortile potrebbe contribuire a limitare il cyberbullismo e la diffusione di contenuti inappropriati”.

“Noia e perplessità”, la risposta di alcuni studenti. Non tutti gli studenti, però, hanno accolto con entusiasmo la nuova misura. “Ci annoieremo a morte in cortile”, lamentano alcuni ragazzi. “Prima chattavamo, guardavamo video, giocavamo online… ora cosa faremo?“. Altri, invece, si mostrano più possibilisti: “Magari sarà un’occasione per riscoprire i giochi di una volta e per parlare di più tra di noi, senza lo schermo di mezzo”, commenta un altro gruppo di studenti.

“Un’occasione per ripensare l’apprendimento”, la sfida dei dirigenti scolastici. I dirigenti scolastici si trovano a dover gestire una situazione complessa, cercando di mediare tra le diverse esigenze e di far rispettare la normativa. “Il divieto del cellulare è solo un punto di partenza”, afferma la preside di un istituto di Barcellona. “Ora dobbiamo lavorare per offrire agli studenti alternative valide e stimolanti, per aiutarli a riscoprire il piacere della socializzazione e del gioco all’aria aperta”.

Tra le proposte più interessanti, attività sportive e ricreative: tornei di calcio, pallavolo, basket, ma anche giochi da tavolo, scacchi, laboratori teatrali e musicali. Spazi dedicati alla lettura e al relax: angoli verdi con panchine e amache, biblioteche all’aperto. Progetti di cittadinanza attiva: attività di volontariato, cura dell’orto scolastico, realizzazione di murales.

Il divieto del cellulare a scuola, insomma, si configura come una sfida e un’opportunità per ripensare gli spazi e i tempi della scuola, per renderla un luogo più a misura di studente, dove la tecnologia sia un supporto e non un ostacolo alla crescita e all’apprendimento.

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