In Campania saranno accorpati 150 istituti scolastici, tagli per 150 DS e DSGA, 500 ATA tra collaboratori e segretari. Effetti già da settembre
Scontro aperto tra regione Campania e Governo, si parla di scintille in conferenza Stato-Regioni, sul piano di accorpamento che costerà caro alla regione, con la perdita di circa 150 istituti autonomi entro il 2024.
Impatti sui Posti di Lavoro
L’accorpamento degli istituti comporterà la riduzione di almeno altrettanti dirigenti scolastici e 150 direttori amministrativi, nonché di circa 500 unità di personale Ata, tra bidelli e impiegati di segreteria. Questa notizia è stata annunciata durante l’evento OrientaLife a Palazzo Reale, al quale hanno partecipato oltre 400 studenti provenienti da scuole della Campania.
Ricorso e Decisione del Ministero
La Regione Campania ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale insieme ad altre regioni come l’Emilia Romagna e la Toscana riguardo al dimensionamento delle scuole. La decisione finale spetterà al Ministero dell’Istruzione entro la fine di giugno.
Accorpamenti delle Scuole
La riduzione degli istituti comporterà accorpamenti significativi. Ad esempio, la scuola Maiuri si unirà alla Piscicelli, l’istituto comprensivo Fiorelli si fonderà con la Tito Livio, l’84° circolo didattico E. A. Mario sarà accorpato alla scuola media D’Ovidio Nicolardi, l’istituto comprensivo Nazareth si unirà alla Pavese, la Berlingieri alla Pascoli 2, la Carafa Salvemini alla Scudillo Salvemini e la Baracca alla De Amicis, solo per citarne alcuni esempi. Questi cambiamenti avranno effetto già a partire dal prossimo settembre.
Sud più colpito
Questi tagli avranno effetto principalmente dal 2024/2025 ma si faranno sentire già a partire dal prossimo anno scolastico. La maggior parte delle fusioni (70%) si concentrerà nel Mezzogiorno, in particolare Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna .
La Campania sarebbe tra le regioni più colpite (146) seguita da Sicilia (109), Calabria (79), Puglia (66), Sardegna (45) e Lazio (37). La tabella è sul tavolo della Conferenza delle Regioni per trovare un accordo entro maggio, altrimenti il ministero dell’Istruzione deciderà entro giugno