In arrivo 60 mila assunzioni di docenti, Pacifico (Anief): serviranno a poco, quasi tutti i precari rimarranno al palo

“Con 60 mila nuove assunzioni nella scuola non si risolve il problema del precariato”: l’affermazione del presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, a commento dell’informativa illustrata dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sulle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
In un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista autonomo ricorda che in Italia “abbiamo più di 200mila insegnanti che chiamiamo ogni anno per far funzionare le nostre scuole”. Quindi, un numero almeno triplo rispetto alle immissioni in ruolo, senza dimenticare che la metà saranno vanificati dai pensionamenti. E poi non è detto che si realizzeranno tutte e 60 mila. Contemporaneamente, ha ricordato Pacifico, “l’Unione europea ci dice chiaramente che per ottemperare alle esigenze ed evitare l’abuso dei contratti a termine bisogna reintrodurre, come in passato, quei sistemi sulle graduatorie permanenti che permettono, anche attraverso delle selezioni per titoli, di poter assumere chi è precario da oltre 36 mesi”.
Il giovane sindacato ha espresso questa posizione anche durante lo stesso incontro tenuto due giorni fa con il ministro dell’Istruzione, a Palazzo Chigi, in occasione della riunione del tavolo permanente per il “Partenariato economico, sociale e territoriale”. Bianchi ha detto che sono pronti 300 milioni nel contratto per premiare la formazione incentivata, ma anche che lo stipendio base degli stipendi degli insegnanti deve essere incrementato; inoltre, il ministro ha detto che saranno formati 650 mila insegnanti sul digitale, che quest’anno avremo 65 mila immissioni in ruolo e che comunque i precari dovono sottoporsi a una selezione. Nel frattempo, ha assicurato che le classi pollaio si sono già ridotte a 22 alunni. Anief ha ribadito quali sono le vere emergenze: a questo punto, ha commentato Pacifico, “ci aspettiamo una risposta chiara sul prossimo provvedimento urgente in Parlamento per andare a correggere la riforma e dare una risposta positiva anche all’Europa”.
IL PIANO DEL PNRR SCUOLA
Il Pnrr Istruzione si realizzerà su tre azioni diverse: uno stanziamento di 500 milioni, per interventi nella fascia di età compresa tra i 12 e i 18 anni; l’azione per assegnare un diploma a giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno abbandonato la scuola; progetti per il potenziamento delle competenze di base e progetti nazionali nelle aree più periferiche e fragili delle città e del Paese. A ciò si aggiunge “un investimento rilevante per il contrasto ai divari territoriali e alla dispersione scolastica: 1,5 miliardi da qui al 2026 per iniziare a invertire la rotta e contrastare un fenomeno che registriamo da molti anni”. La precisione è giunta in queste ore dello stesso ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in con una lettera aperta inviata alla redazione di Orizzonte Scuola, nel dibattito sulla dispersione scolastica e i fondi del PNRR dati alle scuole.
“Il problema – ha commentato il presidente nazionale Anief – è che nemmeno una parte di 15 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza viene spesa per le vere priorità da attuare per risanare le nostre scuole: il dimezzamento degli alunni per classi, l’allestimento di aule più grandi, l’innalzamento del tempo scuola, il ritorno alle compresenze dei docenti e degli specializzati nella lingua alla primaria, la stabilizzazione del personale precario, l’introduzione di carriere e profili professionali”.