Impronte digitali per presenza, UDIR: misura irrispettosa, 17 maggio sciopero
Comunicato UDIR – Il ddl “concretezza” è prossimo all’approvazione finale. Il provvedimento punta a mettere sotto controllo 209.169 unità di personale ATA e 6.714 dirigenti scolastici, che però non svolgono un lavoro prettamente amministrativo e sarebbero le figure chiamate a gestire e controllare il buon andamento delle istituzioni scolastiche e chi ci lavora. Marcello Pacifico (Udir): Stiamo parlando di una misura tanto inutile quanto irrispettosa; in questo programma che mira a stanare le mele marce, è necessario partire proprio dai DS, categoria da non mettere, certamente, in dubbio? Per questo e altri motivi Udir venerdì 17 maggio sciopererà; di seguito tutte le indicazioni per aderire
Il ddl “concretezza”, voluto dal ministro Giulia Buongiorno, è prossimo all’approvazione finale: fine della misura, prevenire e impedire assenze arbitrarie, sostituzioni compiacenti di colleghi e prevenire l’assenteismo. “Il personale della scuola – come informa l’Aran – è costituito da 1.124.471 persone. Il provvedimento punta a mettere sotto controllo 209.169 unità di personale ATA e 6.714 dirigenti scolastici, che però non svolgono un lavoro prettamente amministrativo e sarebbero le figure chiamate a gestire e controllare il buon andamento delle istituzioni scolastiche e chi ci lavora. Insomma viene posto un controllo sui controllori”.
Dunque, “non stona che siano proprio i DS ad essere sottoposti ai controlli per la presenza a scuola? E non è contraddittorio che lo siano proprio loro che per legge hanno la funzione di controllare i docenti, che il nuovo ddl ha invece escluso dal controllo biometrico?”. Si è forse in confusione, visto che, oltretutto, il lavoro dei DS non è amministrativo? Ma è chiaro che “la bravura di un dirigente scolastico si misura nella sua quotidiana capacità di relazionarsi con il territorio e gli stakeholder di riferimento”?
La domanda che Udir si pone è: ma come è possibile che l’Italia abbia perso di vista l’enorme lavoro svolto dai DS, le grandi responsabilità che ricadono su di essi, dato che ogni preside, tra amministrativo, civile e penale, ha 105 capi d’imputazione? Il giovane sindacato si sta battendo, anche attraverso la presentazione di specifici emendamenti; purtroppo anche le Commissioni referenti, dopo ampio dibattito, non hanno fatto niente.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, ha sottolineato ancora una volta, come “il provvedimento sia tanto inutile quanto irrispettoso, e non ci stanchiamo di dirlo. In questo progetto, pare, atto a stanare le mele marce, è necessario partire proprio dai DS, categoria da non mettere, certamente, in dubbio? Se l’istruzione oggi va avanti è grazie all’impegno e al rigore dei lavoratori della scuola, e sarà anche merito di chi la gestisce? Siccome noi siamo convinti di sì, non capiamo il perché di un tale controllo insensato. Noi non ci stiamo e rilanciamo il nostro sciopero, venerdì 17 maggio”.
Per lo sciopero dei dirigenti scolastici e dei presidi incaricati, la comunicazione va inviata al direttore regionale, via mail all’indirizzo dell’Usr: avviene sulla base dell’allegato al contratto (Cnnl 1998-2001) del comparto scuola, in attuazione della Legge 146/90. Non sono state infatti approvate le nuove norme sui servizi minimi. Nell’art. 2 del citato allegato, ai commi 3 e 4, si precisa che il DS o il preside incaricato che intende scioperare deve semplicemente comunicare la propria adesione. Bisogna inoltre comunicare la propria assenza per sciopero al personale della scuola e che le funzioni del dirigente aventi caratteri di essenzialità e urgenza saranno svolti, nell’ordine, dal collaboratore con delega a sostituire il dirigente, da altro collaboratore, o dal docente in servizio più anziano di età. Il dirigente o preside incaricato deve prendere in considerazione lo sciopero anche in assenza di comunicazione da parte dell’amministrazione, che non è tenuta, a norma di legge, a informare le singole scuole, risultando sufficiente l’informazione attraverso gli organi di stampa.
Il dirigente scolastico (preside incaricato) dunque: comunica al direttore regionale la propria adesione; comunica al personale docente e Ata la sua adesione allo sciopero e che, in sua assenza, le funzioni del dirigente aventi caratteri di essenzialità e urgenza saranno svolte, nell’ordine, dal collaboratore con delega a sostituire il DS, da un altro collaboratore o dal docente in servizio più anziano d’età. Richiama, nella stessa comunicazione di adesione allo sciopero, che il docente che lo sostituirà dovrà farsi carico di inviare, nei tempi indicati dal Miur, la comunicazione dell’adesione del dirigente allo sciopero.