Impossibile per il docente precario spiegare ai figli le proprie condizioni lavorative! Lettera
Casa nostra. Ora di cena. Mia figlia, 8 anni:
Figlia: “Mamma, domani sei a lavoro?”
Mamma: “Non lo so, vediamo domani.”
Figlia: “Mamma, chi viene a prendermi domani a scuola?”
Mamma: “Non lo so, vediamo domani.”
Figlia: “Mamma, uffi! Ma tu non sai mai nulla?”
Mamma: “Si, è così. Se domani mi chiamano a lavoro viene a prenderti papà, se no, vengo io.”
Figlia: “Boh. Chiedo a papá. Papááá…”
Papà: “Dimmi.”
Figlia: “Ma Mamma non sa mai se il giorno dopo è a lavoro?”
Papà: “Sì, è così.”
Figlia: “Mah. Mi prendete in giro? La mia maestra è tutti i giorni a scuola. Ma allora mamma non è una maestra?”
Papà: “ Si, lo è. Come faccio a spiegartelo? E’ che a volte i grandi fanno delle stupidaggini molto più dei piccoli. Facciamo una cosa?”
Figlia: “Cosa papá?”
Papà: “Lo scriviamo e vediamo se qualcuno ci da una mano a cambiarla questa cosa qui?”
Figlia: “Sì, dai, dai.”
Papà: “Fatto!”
Figlia: “Papààà…”
Papà: “Dimmi.”
Figlia: “Ma allora mamma domani è a lavoro? Vieni tu a prendermi a scuola?”
Papà: “Non lo so, vediamo domani. Domani”
Mariano Marchese
GaE Infanzia & Family