Immissioni in ruolo. CUB Scuola Piemonte: Nuovamente penalizzato il personale educativo
CUB Piemonte – Lettera aperta al Ministro Giannini sul numero rodicolo di immissioni in ruolo per il personale educativo.
CUB Piemonte – Lettera aperta al Ministro Giannini sul numero rodicolo di immissioni in ruolo per il personale educativo.
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini
Gentile Ministro, secondo le indiscrezioni apparse sui siti di alcuni sindacati delle scuola e di vari giornali specialistici il Miur avrebbe intenzione di chiedere l’autorizzazione al Mef per effettuare 53 immissioni in ruolo di personale educativo per il prossimo anno scolastico.
Non si conoscono ancora i dati ufficiali, ma considerando che dopo le operazioni dello scorso anno residuavano 109 posti vacanti e considerando che nel frattempo si sono aggiunti i pensionamenti e la mobilità professionale, quasi tutta in uscita, il contingente potrebbe rappresentare meno del 30% dei posti vacanti e disponibili.
Non è sfuggito ai lavoratori della scuola, né tantomeno alla pubblica opinione, che il piano straordinario di assunzioni previsto dalla L. 107, c.d. buona scuola, seppur denso di contraddizioni, seppure numericamente inadeguato, seppur inserito in una nuova cornice legislativa assolutamente peggiorativa delle condizioni di lavoro nella scuola, aveva l’intento di rimediare, in qualche modo, alla sentenza della Corte di Giustizia europea, che aveva sancito l’inadeguatezza del sistema di reclutamento italiano, perché in contrasto con il diritto dei lavoratori alla stabilizzazione dopo i trentasei mesi di servizio su posto vacante e disponibile.
Le ricordiamo che il personale educativo è stato estromesso da quel piano straordinario di assunzioni, nonostante fino a quel momento lo stesso avesse sempre seguito le stesse procedure e regole per il reclutamento del personale docente, ovvero Graduatorie di Merito regionali del concorso ordinario e GAE provinciali. Insomma, una vera e propria discriminazione, che molti educatori, che hanno animato scioperi e proteste negli ultimi tempi, speravano che potesse essere risolta in una fase successiva.
E invece nulla! Nessun piano, né straordinario, né ordinario, per gli educatori dei Convitti, dal momento che soltanto una piccola parte dei posti vacanti saranno ricoperti da immissioni in ruolo. Se queste notizie fossero confermate, il suo Ministero confermerebbe la volontà di discriminare e dividere ancora una volta i lavoratori della scuola. Parliamo di discriminazione anche perché – Le ricordiamo con piacere – il quadro normativo attuale colloca il personale educativo nella “funzione docente”, per cui davvero non si comprende il principio del differente trattamento.
Eppure il Ministero da Lei guidato ogni anno deve ricorrere a centinaia di educatori precari conferendo loro supplenze annuali, fino al termine delle attività o brevi, per poter garantire il normale svolgimento delle attività educative. Tant’è vero che il personale educativo interessato, in possesso di anni e anni di servizio precario su posto vacante e disponibile, vincitore di concorso ed incluso nelle varie GAE provinciali si è nel frattempo rivolto ai giudici del lavoro ed è in attesa di sentenza.
Si prevede che le prossime sentenze saranno in larga misura favorevoli ai lavoratori ricorrenti, perché in possesso di tutti i requisiti necessari per l’immissione in ruolo; oltretutto la recente sentenza 187/2016 della Corte Costituzionale ha ulteriormente chiarito il quadro normativo, non lasciando più dubbi in merito. Davvero non comprendiamo come il Miur preferisca soccombere davanti ai Giudici del Lavoro, provocando anche un danno alle finanze pubbliche, piuttosto che assumere il personale educativo che ne ha tutto il diritto e requisiti.
Pertanto, rinnoviamo la richiesta, più volte fatta in questi anni, di effettuare l’immediata immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili di personale educativo dei Convitti Nazionali, dei Convitti Annessi e degli Educandati Statali e di prevedere l’assunzione del restante personale educativo, insieme al personale docente ancora in attesa di stabilizzazione, per il ripristino degli organici ante riforma Gelmini e per garantire l’apertura delle scuole di ogni ordine e grado nelle ore pomeridiane.