Immissioni in ruolo, Vannini (Uil Scuola Campania): “Stabilizzazioni insufficienti, tanti posti restano scoperti”

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Nonostante le rassicurazioni e le procedure avviate, il problema del precariato nella scuola italiana è ben lontano dalla sua risoluzione. A denunciarlo è Roberta Vannini, segretaria regionale della Uil Scuola Rua Campania, che punta il dito contro le scelte del Ministero dell’Istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara.

“Molti posti resteranno vacanti e saranno assegnati a supplenti, alla faccia della tanto richiamata continuità didattica”, afferma Vannini. La causa? La decisione del Ministero di non assegnare tutti i posti disponibili, accantonandone una parte per un secondo concorso PNRR previsto per il prossimo autunno. Una scelta definita “inaccettabile” dalla Uil Scuola, che già in sede di confronto aveva proposto di utilizzare tutte le graduatorie esistenti, compresa quella degli idonei del concorso ordinario 2020, e di rendere ad esaurimento quella dell’ultimo concorso.

La situazione in Campania è emblematica: “Anche un momento bello come quello di un’immissione in ruolo è diventato un incubo per i tanti precari campani che non riescono a districarsi tra i molti canali di reclutamento”, sottolinea Vannini. “Ci si perde tra tipi di concorso, percentuali e riserve. Una vera giungla”.

A rendere ancora più caotica la situazione, la pubblicazione delle graduatorie del concorso PNRR che, in Campania, comprendono solo i vincitori, senza un elenco degli idonei né una chiara indicazione dei criteri di assegnazione dei posti. “Non sono in pochi i partecipanti che hanno già fatto o faranno richiesta di accesso agli atti e già si prospettano centinaia di ricorsi”, avverte Vannini. “Risultato? Confusione, grande delusione e molto malcontento”.

Per la Uil Scuola la soluzione sarebbe semplice: incrementare le graduatorie dei concorsi PNRR nella stessa misura e con gli aspiranti che sarebbero rientrati per solo merito, utilizzando tutti i posti disponibili invece di “congelarli” per futuri concorsi. “In questo modo si darebbe risposta a tutti, sia a coloro che hanno maturato anni e anni di servizio, sia agli idonei del concorso 2020, sia a coloro che con merito hanno superato l’ultimo concorso”, conclude Vannini.

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