Immissioni in ruolo per 45.124 docenti, tra i candidati pure gli idonei dei concorsi 2016 e 2020. Anief: stesso trattamento per gli assunti con riserva da GaE e poi licenziati

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Si stanno delineando le modalità per le immissioni in ruolo di 45.124 docenti per l’anno scolastico 2024/25, di cui un quarto in Lombardia, così come previsto dal decreto ministeriale n. 158 del 2 agosto scorso e dalla contemporanea nota n. 120210: le assunzioni a tempo indeterminato saranno caratterizzate da una fase ordinaria (scorrimento di GaE e concorsi, inclusi idonei concorso 2020) e una fase straordinaria con scorrimento delle GPS sostegno prima fascia per aspiranti inseriti a pieno titolo che presenteranno domanda entro il 7 agosto ore 14 su eventuali posti residui e mini call veloce su eventuali posti ancora residui.

Tra fase ordinaria e fase straordinaria non ci sarà più, come avvenuto negli ultimi tre anni, la cosiddetta call veloce, ricorda Orizzonte Scuola.

Inoltre, verranno accantonati i posti per i vincitori dei concorsi PNRR (DDG n. 2575/2023 per la secondaria e DDG n. 2576/2023 per infanzia e primaria) qualora le graduatorie di merito non siano pronte entro il 31 agosto: solo per loro sarà possibile effettuare le assunzioni entro il 31 dicembre 2024 per graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre. Risultano anche sanati i contenziosi prodotti dai candidati per i concorsi del 2016 e 2020: prima di avviare le ordinarie procedure di immissione in ruolo per l’anno scolastico 2024/2025 gli USR dovranno ricostruire il percorso individuale dei docenti in ruolo con riserva da concorso 2016 o risoluzione contratto, dei docenti con revoca nomina o risoluzione contratto e la conferma in ruolo o di permanenza nelle graduatorie di merito per i docenti che hanno superato le prove suppletive dei concorsi ordinari 2020.

“Per le immissioni in ruolo del 2024 – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – siamo riusciti ad aprire le porte a tanti precari altrimenti esclusi: abbiamo sanato, in particolare, i contenziosi in atto per i concorsi del 2016 e 2020. Non era facile, però l’amministrazione ha capito le ragioni nostre e dei lavoratori. Adesso, deve toccare la stessa sorte anche ai docenti assunti con riserva dalle GaE e poi incredibilmente licenziati: è una piaga della nostra scuola che fa curata, anzi cancellata una volta per tutte, perché si tratta di insegnanti di esperienza, che svolgono questo lavoro da tempo e hanno mostrato con titoli e servizi tutto il loro valore professionale, utile a mantenere alto il livello dalla scuola pubblica italiana”, conclude Pacifico.

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