Immissioni in ruolo Lombardia, l’allarme della Cisl Scuola: “Il 40% dei posti non sarà coperto da personale di ruolo”

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Mancano poche settimane all’inizio delle lezioni, ma in Lombardia la caccia agli insegnanti è ancora aperta. E si preannuncia un nuovo anno scolastico all’insegna della precarietà, con una stima di 18-19mila supplenti necessari per coprire le cattedre vacanti.

“Anche quest’anno la situazione si preannuncia critica”, conferma, a Il Giorno, Massimiliano Sambruna della Cisl Scuola Milano, dopo l’ultimo incontro tra sindacati e Ufficio scolastico regionale. Le assunzioni, che si svolgeranno in tre fasi fino al 31 dicembre, non saranno sufficienti a garantire la copertura di tutte le cattedre vacanti.

La prima fase, che si concluderà il 31 agosto, porterà all’assunzione di 1.594 docenti, di cui 119 a tempo indeterminato da graduatorie a esaurimento e 1.375 da graduatorie di merito (compresi 284 di sostegno). A questi si aggiungono 1.022 docenti di sostegno assunti tramite la mini-call.

“Al termine della prima fase avremo coperto solo 4.519 posti su un totale di 11.287 autorizzati”, spiega Sambruna. La seconda fase, che riguarderà anche la scuola primaria, “potrà portare al massimo a 1.885 nomine a tempo indeterminato”, per un totale di 6.404 posti coperti su 11.287.

Un gap preoccupante, che conferma la difficoltà del sistema scolastico lombardo di attrarre e trattenere insegnanti qualificati. “Il 40% dei posti non sarà coperto da personale di ruolo”, denuncia Sambruna, che propone soluzioni concrete per arginare la precarietà: “Basterebbe autorizzare le nomine dalla graduatoria di merito del 2020 e creare una graduatoria con gli idonei dell’ultimo concorso Pnrr rimasti esclusi”.

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