Immissioni in ruolo infanzia e primaria 2023: quali posti si liberano per mobilità e assunzioni

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In vista delle prossime immissioni in ruolo per la scuola dell’infanzia e primaria ci sono i dati provvisori relativi ai posti ancora occupati dagli aspiranti dei concorsi del 2016, 2018 e 2020.

Tramite una elaborazione a cura della Flc Cgil, possiamo capire in quali regioni ci sono ancora graduatorie concorsuali dalle quali “pescare” per le assunzioni in ruolo della scuola dell’infanzia e primaria.

Ricordiamo che esaurito il concorso 2016, potranno essere assunti solo i vincitori ancora residui. E poi, ci sono invece ancora i vincitori presenti nelle graduatorie del 2018 e del 2020, molto numerosi in questo ultimo caso.

La situazione, spiega il sindacato guidato da Francesco Sinopoli, è stata ricostruita mediante un’indagine sistematica sui siti degli Uffici Scolastici Regionali del nostro Paese, andando a verificare la posizione degli ultimi nominati con le immissioni in ruolo di quest’anno.

Il dato è stato poi comparato con i posti che potrebbero liberarsi per effetto dei prossimi pensionamenti, alla luce del primo quadro delle possibili cessazioni che decorreranno dal primo settembre 2023 come fornito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

A questo proposito, osserva la Flc Cgil, è utile ricordare che per avere una prima elaborazione sulle effettive potenzialità di assunzione della scuola primaria e dell’infanzia bisognerà aspettare anche gli esiti della mobilità, che si potranno conoscere nel dettaglio solo a fine primavera.

Sulla base di questo prospetto, si può avere uno sguardo della situazione per la scuola dell’infanzia e primaria. La Flc Cgil scrive:

  • Confermata la forte discrasia nord-sud: al centro-nord le graduatorie del concorso ordinario 2020 sono state ampiamente utilizzate, anche in riferimento agli idonei non vincitori, per le immissioni in ruolo effettuate quest’anno. Nel centro-sud viceversa la saturazione delle graduatorie, con un alto numero di idonei ancora in attesa dell’assunzione, è ancora importante.
  • La scuola primaria e quella dell’infanzia necessitano di una programmazione pluriennale degli accessi programmati al corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria. Infatti è più che mai urgente incrementare i posti dei corsi a numero chiuso, con una modulazione dell’offerta formativa attenta anche alle esigenze dei diversi territori. Su questo punto occorre costruire un vero confronto tra i due Ministeri dell’Istruzione e dell’Università, che devono collaborare alla definizione di un’offerta formativa coerente con le esigenze della scuola.
  • In diverse regioni del centro nord lo scorrimento delle graduatorie del concorso ordinario 2020 è stato tale da richiedere già oggi una riflessione sulle nuove procedure che si renderanno necessarie per coprire i posti vacanti dei prossimi anni.

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