Immissioni in ruolo, Miur cauto perché le ricostruzioni di carriera costano troppo. La nota tecnica
DUE IPOTESI
Il Ministero ha elaborato due ipotesi, una con 3.950 posti e una con 3.530.
Se si optasse per la prima, i soldi stanziati nella Legge Finanziaria 2018 (150 milioni l’anno) potrebbero bastare solo fino al 2021. Per dire, forse non saranno stati assunti neanche tutti i docenti abilitati che si apprestano ad entrare con l’appposita prova concorsuale nella graduatoria di merito regionale.
Se si invece si scende a 3.530, la copertura finanziaria potrà essere sufficiente fino al 2028.
RICOSTRUZIONI DI CARRIERA E BONUS 500 EURO
A pesare, nel passaggio dal precariato all’assunzione a tempo indeterminato, sono innanzitutto le ricostruzioni di carriera, ossia l’inquadramento nel gradone stipendiale spettante in base agli anni di servizio già svolti. E seppure il Miur non conteggi per intero il servizio preruolo, si tratta comunqe di somme ingenti.
A ciò si aggiunga, a partire dall’entrata in vigore della legge 107/2015, delle somme stanziate per il bonus 500 euro destinato all’autoformazione e all’aggiornamento professionale dei docenti di ruolo delle scuole statali. Più immissioni in ruolo si fanno, maggiore sarà questa spesa.
MIUR CAUTO
E dunque il Miur agisce in maniera cauta, non ascoltando chi chiede la trasformazione di tutti i posti in organico di fatto in organico di diritto.
La nota tecnica viene illustrata da Italia Oggi.
COME FUNZIONERANNO LE IMMISSIONI IN RUOLO DAL 2018/19
Precedenza a GaE e GM concorso 2016 (50 e 50% dei ruoli) le percentuali destinate al concorso docenti abilitati sono:
- il 100% dei posti per gli anni scolastici 2018/19 e 2019/2020;
- l’80% dei posti per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022;
- il 60% dei posti per gli anni scolastici 2022/2023 e 2023/24;
- il 40% dei posti per gli anni scolastici 2024/25 e 2025/26;
- il 30% dei posti per gli anni scolastici 2026/27 e 2027/28;
- il 20% dei posti per tutti gli anni successivi, sino ad esaurimento.