Immissioni in ruolo, è guerra di cifre tra Ministero e sindacati. Pascarella (Flc Cgil): “Ecco perché c’è una lettura sbagliata dei dati” [VIDEO]
Il recente annuncio del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, riguardo i numeri delle immissioni in ruolo, ha sollevato più di qualche perplessità tra gli addetti ai lavori.
A Question Time, la trasmissione di consulenza in onda sui canali social di Orizzonte Scuola, interviene Manuela Pascarella (Flc Cgil). Per la sindacalista, stando ai dati forniti, i posti vacanti per l’anno in corso erano circa 85.000, ma sono state autorizzate solamente emissioni in ruolo per circa 50.000 di questi. In realtà, solo 40.000 posti sono stati effettivamente assegnati. Questa discrepanza tra posti vacanti e assunzioni reali porta a una conclusione chiara: meno della metà dei posti vacanti sono stati effettivamente coperti.
“Le motivazioni di questa lacuna possono essere legate al desiderio del Ministero dell’Istruzione e del Merito di lanciare nuovi concorsi nel quadro del PNRR”, sostiene Pascarella. Tuttavia, ridurre il contingente non risolve il problema dei posti vacanti. Ogni scuola con posti non assegnati si trova nella situazione di ricorrere ai supplenti.
“Se si analizzano i numeri, si nota che non avremo meno supplenti rispetto all’anno scorso. Infatti, siamo esattamente in linea con i trend degli ultimi anni. Una nota positiva – sostiene Pascarella – proviene dalle chiamate da Gps, che hanno permesso missioni in ruolo di docenti specializzati, un successo confermato per il terzo anno consecutivo”.
Tuttavia, occorre fare attenzione alle dichiarazioni trionfalistici del Ministero, mette in guarda Pascarella: “Si richiede maggiore attenzione ai fatti reali e all’adozione di soluzioni, come le assunzioni da GPS, che possono effettivamente cambiare la situazione. La realtà è che il panorama rimane invariato rispetto agli anni passati”.
Anche le nomine dei supplenti hanno portato sia luci che ombre. “Nonostante alcuni miglioramenti nell’algoritmo di gestione, ci sono stati gravi ritardi e errori, tanto che molti uffici scolastici hanno dovuto annullare e rettificare le assegnazioni”, sostiene Pascarella. Inoltre, le cifre dichiarate dal Ministero riguardo ai supplenti differiscono da quelle dei sindacati, creando confusione e sfiducia.
La situazione a Roma, come esempio, è particolarmente emblematica. Sebbene sia stato pubblicato un bollettino di disponibilità per le supplenze, esso appare parziale e in attesa di revisioni. L’ufficio scolastico ha chiesto alle scuole di verificare le disponibilità per le supplenze al 30 giugno. La Flc Cgil evidenzia che la principale criticità sta nell’utilizzo del software di assegnazione: bisogna assicurarsi che rispecchi la realtà dei posti effettivamente disponibili.