Immissioni in ruolo d’autunno da concorso PNRR con conferma sul posto della supplenza: alcuni docenti protestano. Due interrogazioni e una petizione

Le immissioni in ruolo dell’autunno 2024 sono un unicuum nel panorama delle immissioni in ruolo del personale docente. Esse fanno riferimento alle assunzioni che entro il 31 dicembre 2024, su graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre, gli Uffici Scolastici potranno disporre dal concorso DGG n. 2575/2023 per la secondaria e DDG n. 2576/2023 per infanzia e primaria per raggiungere la prima tranche della timeline imposta dall’Europa, ossia 20.000 assunzioni con il nuovo sistema di reclutamento introdotto con il DL 36/2022.
Pertanto i docenti individuati fino al 31 dicembre 2024 da graduatorie di merito GM 24 dovranno assumere servizio sulla sede assegnata da concorso PNRR.
Il decreto n. 71 del 31 maggio 2024 trasformato nella legge 106 del 31 luglio 2024 ha introdotto una specifica, secondo la quale i docenti vincitori per la stessa classe di concorso e regione del concorso sono confermati sul posto vacante già assegnato per scorrimento delle graduatorie di supplenza.
Questo significa che il docente che ha avuto la supplenza al 31 agosto 2025 tramite lo scorrimento delle GPS rimane su quel posto e, tra i posti accantonati, ne rimarrà a disposizione uno in più. Quello non scelto, essendo vacante, sarà a disposizione per il prossimo concorso.
Le prime procedure attuate in Lombardia e Veneto hanno però messo in luce un particolare sul quale forse non si era riflettuto: tra le cattedre considerate vacanti, sulle quali confermare il docente vincitore del concorso, risultano anche le cattedre accantonate per il concorso stesso, che nel frattempo sono state attribuite da GI fino “ad avente diritto”
Chi protesta
- alcuni vincitori del concorso che tra le proposte di scelta non trovano le cattedre conferite da GI come posti accantonati e che non rientrano più tra le disponibilità se assegnate a docente risultato vincitore del concorso
- alcuni docenti assunti da GI con contratto “fino ad avente diritto” che assunto servizio su posto accantonato magari non gradito pensavano si trattasse di supplenza temporanea e non del posto per il ruolo.
Questi docenti infatti non sono stati contattati neanche nella fase 1 per la scelta della provincia ma confermati ex lege sui posti già occupati con supplenza al 31 agosto 2025 o su posto accantonato per la stessa classe di concorso e regione.
A queste proteste si uniscono anche quelle di
- alcuni vincitori del concorso che, accettata una supplenza al 30 giugno 2025, devono lasciare i “lavori in corso” del 2024/25 per assumere servizio in altra sede o provincia, e la supplenza ritorna all’algoritmo.
Le interrogazioni
I docenti interessati ci segnalano due interrogazioni
– della Senatrice Simona Malpezzi PD;
– e del consigliere regionale Piloni in Regione Lombardia, che così si esprim
“La legge non fornisce i dettagli su come operare in questa casistica con riferimento all’assunzione in ruolo e al relativo vincolo triennale su sede assegnata, e al riguardo sono teoricamente possibili due opzioni:
1. la conferma sul medesimo posto solo per l’a.s. 2024/2025 per ragioni di continuità didattica, consentendo comunque ai vincitori già in servizio sulla stessa classe di concorso di poter
scegliere la provincia e il posto che poi andranno effettivamente a ricoprire dal 2025/2026;
2. la conferma sul medesimo posto in via definitiva per il triennio dal 2024/2025, senza quindi possibilità di partecipare alle operazioni di individuazione della provincia/sede;
* l’avviso Prot. R.U. 49826 pubblicato il 23 settembre 2024 dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia va nella direzione della seconda opzione in quanto indica: «Si evidenzia altresì che ai sensi dell’art. 4 bis c. 3 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2024, n. 106: “i docenti eventualmente beneficiari per l’anno scolastico 2024/25 di un contratto a tempo determinato su posto vacante nella medesima regione e classe di concorso per la quale sono risultati vincitori sono confermati su tale posto”. Tali docenti, quindi, non saranno convocati ai fini dell’espressione delle preferenze di sede ma saranno individuati direttamente sulla sede, ove risulteranno confermati a seguito dell’emanazione di specifico provvedimento da parte di questa direzione generale»;
* tale indirizzo, ferma restando la conferma degli incarichi per ragioni di continuità didattica per l’a. s. 2024/2025 già in corso, priva i docenti coinvolti della possibilità di scegliere la sede da occupare a partire dal 2025/2026 e, prescindendo dalla posizione nella graduatoria di merito, restringe in generale la facoltà di scelta della provincia/sede di servizio per i vincitori di concorso, con il rischio in entrambi casi di alimentare contenziosi;
* tale indirizzo, inoltre, non preserva la continuità didattica di tutti i vincitori di concorso già assunti da GPS al 30 giugno che saranno costretti a lasciare le proprie classi per effettuare una scelta tra le cattedre residuali, generando quindi una discontinuità a danno sia dei docenti che degli studenti e creando disparità tra gli stessi vincitori di concorso;
* la facoltà di scelta della sede di servizio è importante perché consente al docente di avvicinare il luogo di lavoro, all’interno della regione, alla provincia o, all’interno della singola provincia, al comune di residenza, alleggerendo l’onere dei trasferimenti/spostamenti per lavoro e favorendo il radicamento e la stabilità del corpo docente negli istituti d’insegnamento, con vantaggio per la continuità del rapporto didattico;
* l’assunzione di un’interpretazione unilaterale della normativa:
1. colpisce in Lombardia circa 6.000 docenti;
2. rappresenta un cambiamento delle regole una volta terminate le procedure di concorso e nel non seguire quanto stabilito nella graduatoria di merito determina un’assoluta incongruità;
3. ostacola la mobilità per la copertura dei posti vacanti nelle sedi della regione con rilevanti
mancanze di organico nel corpo docente;”
A queste iniziative si associa una petizione portata avanti dai docenti