Il TAR boccia l’USR della Sardegna e ordina la riapertura dei corsi serali
Coordinamento Docenti utilizzati di Sassari, Docenti sardi insieme – Nel giugno 2011, l’Ufficio scolastico regionale della Sardegna, con una nota inviata agli USP, non concedeva le classi 1°, 2° e 4° dei corsi serali per lavoratori della Sardegna (con questa politica nell’arco di pochi anni i corsi si sarebbero estinti), motivando tale scelta con la mancanza di risorse finanziarie per attivarli.
Coordinamento Docenti utilizzati di Sassari, Docenti sardi insieme – Nel giugno 2011, l’Ufficio scolastico regionale della Sardegna, con una nota inviata agli USP, non concedeva le classi 1°, 2° e 4° dei corsi serali per lavoratori della Sardegna (con questa politica nell’arco di pochi anni i corsi si sarebbero estinti), motivando tale scelta con la mancanza di risorse finanziarie per attivarli.
A questo atto amministrativo unilaterale (e illegittimo, come ha sentenziato il TAR Sardegna) dell’USR si è contrapposto l’ennesimo contenzioso giuridico: docenti e studenti–lavoratori hanno inoltrato ricorso avverso presso il Tar Sardegna che, nel novembre 2011 aveva emesso sospensiva all’atto amministrativo e ordinato la riapertura, in via cautelare, dei corsi serali. Pur con ritardo, l’anno scolastico 2011-12, era partito anche per i corsi serali per lavoratori,
Già nel passato anno scolastico 2010-11 l’USR della Sardegna aveva tentato di bloccare l’avvio di alcuni corsi serali costringendo i docenti e gli studenti a diffidare e intraprendere altre azioni davanti alla giustizia amministrativa. La mobilitazione, costituita da docenti, studenti e il coordinamento docenti della provincia di Sassari raccolse i fondi necessari per attivare l’azione legale che vide anche in quella occasione soccombere il MIUR e l’USR che, oltre a riattivare i corsi, dovette riformulare gli organici di diritto del personale docente.
In questi giorni, dopo la sospensiva di novembre 2011, il Tar Sardegna ha emesso il giudizio di merito, con il quale ha condannato il MIUR e l’USR non solo al ripristino dei corsi serali non concessi a giugno, ma anche al pagamento delle spese processuali dei ricorrenti.
Il TAR Sardegna, nel giudizio di merito, condanna MIUR e USR per: “1) eccesso di potere per mancato rispetto del contenuto della circolare ministeriale n. 21 prot. 270 del 14 marzo 2011;
2) eccesso di potere per illogicità manifesta, carenza di motivazione, disparità di trattamento ed arbitrarietà dell’azione della pubblica amministrazione.”
Errare è umano, perseverare in questa politica da parte dell’USR, per i docenti, gli studenti-lavoratori e il Coordinamento docenti della provincia di Sassari, è inaccettabile . Poiché si ritiene che le spese legali non debbano essere pagate dall’Erario, si trasmetterà la documentazione alla Corte dei Conti, affinché possa accertare eventuali responsabilità di singoli funzionari che dovranno risponderne con il proprio patrimonio.
La sentenza del TAR Sardegna può essere un utile strumento di riferimento per chi si dovesse venire a trovare in situazioni simili, ma si sono verificate situazioni analoghe in altre regioni?