Servizio nelle scuole paritarie, vale per la ricostruzione di carriera e gli aumenti stipendiali? ANIEF: 12 marzo decide la Corte di Giustizia Europea

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Oltre 300 mila insegnanti in Italia hanno lavorato o lavorano nelle scuole paritarie, una scelta legata sia alla vocazione sia alla volontà di iniziare una carriera professionale. Tuttavia, per molti docenti, gli anni di servizio svolti in queste istituzioni non sono stati riconosciuti ai fini degli scatti stipendiali e della ricostruzione di carriera al momento del passaggio nel sistema scolastico statale.

Scuole paritarie, il 12 marzo 2025 la CGUE decide sul riconoscimento degli anni di servizio

Oltre 300.000 insegnanti in Italia hanno lavorato o lavorano nelle scuole paritarie, spesso spinti sia dalla vocazione che dalla volontà di avviare una carriera nell’insegnamento. Tuttavia, molti di loro, una volta transitati nel sistema scolastico statale, non si sono visti riconoscere gli anni di servizio ai fini degli scatti stipendiali e della ricostruzione della carriera.

Un vuoto normativo alla base del problema

Questa situazione ha origine nella mancanza di una normativa specifica dopo la riforma del Sistema Nazionale di Istruzione del 2000. Sebbene le scuole paritarie facciano parte del sistema pubblico e offrano lo stesso piano formativo delle scuole statali, rilasciando titoli di studio equivalenti, la giurisprudenza italiana ha negato la possibilità di valutare il servizio prestato in queste istituzioni per la ricostruzione della carriera. In particolare, la Corte di Cassazione, con sentenze del 2019 e del 2021, e la Corte Costituzionale nel 2021 hanno confermato questa interpretazione restrittiva.

La remissione della questione innanzi alla Corte di Giustizia Europea

Il 14 agosto 2024, il Tribunale di Padova, su ricorso patrocinato dall’avvocato Zampieri con l’intervento adesivo del sindacato ANIEF, ha rimesso la questione alla Corte di Giustizia Europea (CGUE), chiedendo un’interpretazione normativa sulla valutabilità degli anni di servizio nelle scuole paritarie. Secondo l’avvocato  Walter Miceli (Anief), intervenuto in una diretta sul nostro canale YouTube, questa decisione potrebbe cambiare radicalmente la situazione: La pronuncia interpretativa della CGUE è vincolante e, se favorevole, orienterà i Tribunali nazionali verso il pieno riconoscimento del servizio prestato nelle scuole paritarie.

L’udienza pubblica per la decisione della Corte di Giustizia Europea è stata fissata per il 12 marzo 2025 e potrebbe avere un impatto significativo, simile a quello della sentenza sulla Carta del Docente, con cui la CGUE ha riconosciuto il beneficio anche agli insegnanti a tempo determinato, costringendo il legislatore italiano ad adeguare la normativa.

Possibili conseguenze della decisione della CGUE

Se la Corte di Giustizia Europea dovesse accogliere la questione sollevata dal Tribunale di Padova, il riconoscimento degli anni di servizio nelle scuole paritarie costituirebbe un passo fondamentale verso una piena equiparazione tra scuola statale e scuola paritaria. Come sottolineato dall’avvocato Walter Miceli, promotore della battaglia legale con il sindacato Anief, una pronuncia favorevole della Corte non solo orienterebbe le decisioni dei giudici italiani, ma potrebbe anche spingere il legislatore a intervenire per risolvere definitivamente il problema.

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