Il rischio da stress lavoro-correlato nelle scuole: un esempio per implementare l’efficacia e un modello di questionario
Lo stress lavoro-correlato è definito come “la reazione avversa che le persone hanno a pressioni eccessive o ad altri tipi di richieste a loro carico”. In una scuola lo stress lavoro-correlato viene gestito attraverso: servizi che completano una valutazione preventiva del rischio di stress sul lavoro; supporto a individui in cui lo stress lavoro-correlato è confermato o probabile (i dirigenti scolastici, ad esempio, e il personale scolastico).
Tale approccio si basa sul modello di standard di gestione in cui lo stress lavoro-correlato viene gestito concentrandosi su sei aree chiave: richieste, controllo, supporto, relazioni, ruolo e cambiamento. Esempi di supporto che si possono fornire includono:
- Aiuto a comprendere lo stress legato al lavoro.
- Segnalazione ad altre risorse umane sia all’interno della scuola che all’esterno (azienda sanitaria).
- Un modello di valutazione preventiva del rischio.
- Consigli sull’aggiunta di misure ulteriori al modello di valutazione del rischio predisposto per le scuole che ne fanno un motivo di indirizzazione della qualità.
- Valutazione preventiva del rischio e produzione di un piano d’azione.
Guida alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato
Quale scopo ha uno strumento innovativo, sebbene sperimentale, nella valutazione del rischio da stress lavoro-correlato? L’approccio preventivo, oggetto della sperimentazione di cui parleremo avanti, è inteso a ridurre la probabilità che lo stress lavoro-correlato si verifichi in un’area territoriale locale (quella nella quale opera una istituzione scolastica), in una scuola o in un servizio. Come utilizzare la sperimentazione e i dati forniti? La linee guida, i modelli di valutazione del rischio, la sperimentazione che esaminiamo fornisce le misure di controllo in atto e la probabilità che si verifichino danni; quindi, a nostro avviso è utile per sviluppare un piano d’azione con, eventualmente, ulteriori misure per controllare i rischi.
Percorso metodologico che permette una corretta identificazione dei fattori di rischio da stress lavoro-correlato
Vi proponiamo, solo a titolo divulgativo e onde favorirne la replicabilità, una sperimentazione, ormai da anni in atto in Basilicata, pensata, voluta e favorita dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata. Sperimentazione effettuata in attuazione agli obblighi fondamentali previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza, al fine di agevolare l’espletamento delle attività di competenza dei Dirigenti scolastici – individuati datori di lavoro ai sensi del D.M. 292/96 – ad avviare un percorso metodologico sperimentale che ha permesso una corretta identificazione dei fattori di rischio da stress lavoro-correlato nel rispetto di quanto prescritto dal D.Lgs.81/2008 e dalla Circolare del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali del 18.11.2010. Con l’emanazione del D.Lgs. n. 81/2008, infatti, per la prima volta è stato richiamato espressamente l’obbligo, da parte del datore di lavoro, di valutare anche i rischi collegati allo stress lavoro-correlato, secondo quanto previsto dall’Accordo europeo dell’8 ottobre 2004. Il percorso metodologico proposto è anche sperimentato da alcune reti di scuole della provincia di Treviso e di Vicenza adattato alla neessità di includere alcuni fattori tratti dalle linee guida ISPESL e per aggravare alcuni punteggi in modo da penalizzare maggiormente comportamenti organizzativi non partecipativi. La proposta, utilizzata ormai in molte regioni e scuole italiane, prevede la raccolta dei dati oggettivi e l’implementazione delle check list: operazioni entrambe affidate ad un’apposita Commissione interna alla scuola, chiamata Gruppo di Valutazione (GV).
Necessità di rendere oggettiva una valutazione che rischiava altrimenti di essere fortemente soggettiva
L’istituzione di un GV interno alla scuola, la cui costituzione non può essere peraltro resa obbligatoria nè può rendersi obbligatorio il numero e la tipologia dei partecipanti, nasceva dalla necessità di rendere oggettiva una valutazione che rischiava altrimenti di essere fortemente soggettiva. L’esperienza svolta ha fatto ritenere come l’obiettivo proposto non può essere raggiunto confidando esclusivamente sulle capacità e sulla imparzialità del GV, il quale, in quanto nominato dal DS, è soggetto ad essere influenzato nei propri giudizi dalla stessa nomina ricevuta. Serve, in tal senso, da parte di tutti, una maggiore attenzione alla questione che, in questo articolo, tenteremo di assicurare interloquendo proprio con tutte le figure che dovrebbero essere coinvolte.
La Commissione, chiamata Gruppo di Valutazione (GV)
La valutazione dei rischi SL-C in molte scuole è affidata ad un’apposita Commissione, chiamata Gruppo di Valutazione (GV), composta almeno da:
- il Dirigente Scolastico D.S. (o un suo rappresentante);
- il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione R.S.P.P. (o un addetto SPP, se il responsabile è esterno);
- il Responsabile di plesso (per le istituzioni scolastiche suddivise in più sedi o plessi, si consideri l’opportunità di avere all’interno del GV una rappresentanza per ogni sede);
- il D.S.G.A.;
- il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.);
Stare attenti a chi inserire avendo cura di valutare: disponibilità, dell’esperienza e dell’anzianità di servizio
Nell’individuazione di eventuali ulteriori persone da inserire (se si vuole garantire la presenza nel GV di tutte le componenti interessate), suggeriscono nel pregevole documento approvato dal “Gruppo di Lavoro stress lavoro-correlato”, e predisposto dai professori ing.ri Pasquale F. Costante, Flora Fullone, Domenico Mannelli, nominato dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata, si deve tenere conto della disponibilità, dell’esperienza e dell’anzianità di servizio, che significano maggiori conoscenze della situazione da valutare. In caso di R.L.S. non designato o eletto, è necessario l’inserimento di un componente la R.S.U. in quanto per la metodica proposta è importante che nel GV siano rappresentati anche formalmente i lavoratori, al fine di assicurare l’anonimità e la trasparenza dei questionari somministrati.
La gestione dei rischi SL-C
La gestione dei rischi SL-C (decidere quali misure effettivamente realizzare e metterle in pratica, monitorandone poi gli effetti nel tempo, per un eventuale loro aggiustamento) resta naturalmente di competenza del dirigente scolastico, sulla base delle proposte operative formulate dal GV.
Tre strumenti per una gestione immediata e efficace
Il metodo si basa sull’applicazione interattiva dei seguenti tre strumenti:
- una serie di questionari soggettivi da somministrare – in forma anonima – al personale (docente e non docente) e che consentiranno la compilazione informatica della Check List, che indagano le possibili sorgenti di stress e alcune problematiche di tipo organizzativo, permettendo nel contempo di individuare le possibili misure di prevenzione e miglioramento;
- misure di mitigazione del rischio mediante interventi formativi e correttivi desunti dall’esame dei questionari.
- una griglia di raccolta di dati oggettivi, che, raccogliendo informazioni su fatti e situazioni “spia” (o “sentinella”), fornisce una fotografia oggettiva della realtà scolastica rispetto al tema trattato;
Il questionario su “la valutazione dello stress lavoro-correlato” dei docenti e del personale ATA
In allegato il questionario su “la valutazione dello stress lavoro-correlato” dei docenti e del personale ATA elaborato dall’USR Basilicata che indubbiamente rappresenta un eccellente strumento operativo e assolutamente replicabile.
Griglia di raccolta dati – valutazione rischi