Il rapper Marracash: “All’Italia serve lo ius soli. I social sono una vetrina malata. Educhiamo gli studenti al bello della cultura”
Il rapper Marracash, uno degli idoli dei ragazzi, ha visitato il centro CivicoZero, a Porta Palazzo, a Torino, nell’ambito dell’iniziativa di Lavazza “L’Italia che vorrei”.
Nel corso della sua visita, Marracash ha discusso questioni riguardanti l’equità, l’inclusione ed esclusione nella società, e l’importanza della cultura e della diversità.
A La Stampa, Marracash sostiene che l’equità consiste nel cercare di dare le stesse opportunità a tutti, anche se riconosce che è una grande utopia. La diversità, secondo il rapper, non dovrebbe essere percepita come un problema, ma come un arricchimento. Il modo migliore per promuovere l’inclusione è attraverso la conoscenza e la valorizzazione delle diversità.
Riguardo all’educazione, Marracash critica la separazione degli studenti stranieri dagli italiani e la mancata applicazione dello Ius soli in Italia. Inoltre, evidenzia come i social media, originariamente pensati per facilitare i contatti tra le persone, siano diventati strumenti di discriminazione.
Infine, Marracash riflette sull’arte e sulla musica, sottolineando che, sebbene le canzoni su uguaglianza, libertà e giustizia siano meno attraenti a livello commerciale, l’arte ha il compito di ispirare e seminare idee che devono essere coltivate. “Un paese senza cultura” – afferma il rapper – “è destinato a morire e implodere”.