Il raduno delle famiglie numerose: “In Italia riceviamo solo briciole, l’inflazione colpisce più duramente chi ha più bocche da sfamare”

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Oltre 350 famiglie numerose, provenienti da tutta Italia, si sono riunite a Brescia domenica scorsa per la convention annuale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (ANFN).

Un’occasione di incontro e confronto, ma anche di forte protesta contro le politiche familiari del governo, ritenute insufficienti a sostenere chi sceglie di avere più figli.

Nonostante la presenza simbolica della ministra Eugenia Roccella, intervenuta con un videomessaggio, il sentimento prevalente tra i partecipanti è stata la frustrazione. “In Italia le famiglie numerose sono discriminate”, denunciano i genitori. “Mentre in altri Paesi europei esistono agevolazioni fiscali consistenti e sussidi concreti, qui riceviamo solo briciole, insufficienti a coprire i costi reali di una famiglia numerosa”.

L’Assegno Unico Universale, in particolare, è considerato inadeguato a far fronte all’aumento del costo della vita. “L’inflazione colpisce più duramente chi ha più bocche da sfamare”, spiegano i genitori. “L’assegno unico va aumentato in modo significativo per le famiglie con più figli”.

Tra le richieste avanzate dall’ANFN, anche una maggiore equità nell’accesso ai servizi essenziali, come istruzione e sanità, e una revisione del sistema fiscale.

Si torna a parlare di quoziente familiare, un sistema di tassazione che tiene conto della composizione del nucleo familiare, già utilizzato in via sperimentale per il Superbonus. Il quoziente familiare, a differenza dell’ISEE, non considera il patrimonio, ma solo il reddito complessivo diviso per il numero di componenti, favorendo così le famiglie con più figli.

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