Il punto sulla precarietà, Pacifico (Anief): “Il ministero carichi sulla carta docente le somme vinte nei tribunali dal sindacato ai precari prima dell’avvio dei costosi percorsi abilitanti”

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Le sentenze dei legali Anief hanno fatto ottenere ai precari oltre 11milioni di euro, ben 3768 vittorie nei tribunali di tutta Italia, i risarcimenti del solo mese di dicembre ammontano a oltre 900mila euro.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, tuttavia, proprio in virtù degli alti costi che devono sostenere i precari per la formazione costretti a pagare di tasca propria, a differenza di quanto avviene nelle aziende in cui spetta al datore di lavoro organizzare e spesare i corsi formativi, dovrà prontamente in questi giorni caricare le somme spettanti delle sentenze passate in giudicato nella carta docente.

Sarebbe imbarazzante che, mentre è giunta ai blocchi di partenza la formazione abilitante da 30, 36, 60 cfu con costi intorno ai 2000-2500 euro a precario, i maestri e professori ricorrenti, che hanno vinto in tribunale i risarcimenti proprio per la formazione e l’acquisto di materiale didattico, non possano usufruire di un sacrosanto diritto.

“Invitiamo il Ministero – ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente Anief – a caricare all’interno del portafoglio della carta docente le somme frutto delle vittorie del sindacato nei tribunali, affinché gli insegnanti possano investire in formazione. I tempi sono strettissimi, perciò, l’operazione che in alcuni casi doveva essere già effettuata da mesi ha carattere di urgenza. Non dimentichiamo, inoltre, che i precari hanno gli stessi diritti dei docenti di ruolo, come sancito dalla Corte di Cassazione, perciò è necessario che ciò non resti solo sulla carta, ma si esplichi nella realtà in tempi celeri”.

Tra i diritti dei precari di certo la stabilizzazione. “Abbiamo appreso con piacere l’avvio del tanto atteso concorso per docenti di religione con la riserva per i precari che dovranno sostenere un esame basato su una lezione simulata ed entreranno grazie ai titoli e servizi che si sommano in una graduatoria a scorrimento utile per l’assunzione fino al suo esaurimento, come da ANIEF sempre richiesto. Il concorso per i docenti di religione prevede la stabilizzazione dei lavoratori, sbaglia la stampa a parlare di sanatoria. Non ci diremo soddisfatti finché anche i docenti di materia precari possano avere un concorso uguale ai colleghi di religione e venga avviato, come membri di questo governo hanno annunciato, il doppio canale con l’inclusione dello scorrimento per i ruoli dei docenti inseriti anche nella seconda fascia Gps”, ha spiegato il leader Anief.

“È chiaro che un docente per studiare assiduamente al fine di sostenere le prove d’esame deve sottrarre il proprio tempo alla preparazione delle lezioni, alla personalizzazione e al potenziamento degli aspetti didattici. Il concorso PNRR è aperto non solo ai precari storici: è intuibile, come è accaduto per l’ordinario precedente, che chi non lavora a scuola entrerà dalla porta d’ingresso, mentre gli storici precari troveranno la porta sbarrata con buona pace per la continuità didattica tanto cantata”, ha aggiunto il sindacalista autonomo.

Sempre sui precari Anief ha aperto i ricorsi affinché siano recuperati tutti i diritti maturati durante gli anni di precariato con la campagna #nonuneurodimenoconanief sul principio europeo della parità di trattamento, principio che vorrebbe anche la partecipazione dei precari e di chi ha lavorato nel sistema nazionale di istruzione al prossimo concorso per dirigente scolastico. Per tale motivo sono stati attivati specifici ricorsi ancora. A tal proposito si ricorda la fortunata sentenza del 2014 in cui quattro docenti precari hanno potuto partecipare al concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2011.

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