Il preside abolisce i voti in pagella: “Solo autovalutazioni e prove pratiche”. Il caso di un istituto agrario di Pesaro

Svolta in un istituto tecnico superiore di Pesaro. Così come segnala Il Resto del Carlino, il preside di un istituto agrario ha deciso di abolire i voti in pagella.
La decisione viene spiegata dallo stesso dirigente scolastico in un’intervista al quotidiano: “Solo autovalutazioni per tenere monitorate le proprie conoscenze”.
Poi aggiunge: “La riforma dei professionali ci permette di attuare un percorso rivoluzionario il cui primo obiettivo è stroncare la dispersione scolastica, cioè l’abbandono precoce del percorso di studi. L’idea è di rimodulare le unità didattiche. Intensificheremo le ore di materie pratiche al biennio”.
Il dirigente, poi, specifica: “La valutazione della scuola sarà alla fine dei primi due anni, se lo studente non raggiunge gli obiettivi formativi può sanare a settembre o ripetere. Oppure, avendo superato i 16 anni, non essendo più in obbligo formativo, va a lavorare avendo imparato, il più possibile, un mestiere”.
Poi aggiunge: “Da noi lo studente si iscrive perché è convinto di poter imparare un mestiere. Si aspetta di fare molta pratica e poca teoria. Invece l’impatto è diverso: tra i banchi trova gli stessi scogli che avrebbe voluto evitare altrove (matematica, italiano, storia…). Se le discipline teoriche non gli piacciono comincia il supplizio, costretto a studiare cose lontane dal suo interesse. Collezionare voti bassi non cambia la musica, anzi la peggiora perché i ragazzi si sentono fuori luogo, si impegnano sempre meno, sono irrequieti…”.
Scuola senza voti, altri casi analoghi
Non c’è solo il caso di Pesaro, ma in altre realtà si sta sperimentando una scuola senza voti. In Svezia, ad esempio, le valutazioni numeriche sono previste dai 13 anni in poi. Poi ci sono altre realtà in Italia, come ad esempio due scuole in Umbria, precisamente a Terni o un’altra a Cesena, in Emilia Romagna.
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