Il Pnrr porta nuove tecnologie, ma le scuole non sono pronte: a Piacenza venti maestre ridipingono le aule. Anief: gli istituti non possono fare a meno dell’organico aggiuntivo

Grazie ai finanziamenti del Pnrr alle scuole sono arrivati centinaia di migliaia di euro, però mancano le risorse umane per gestirli così quelle in servizio sono costrette a svolgere compiti ben oltre quelli di competenza.
Accade, così, che in una scuola primaria a Piacenza è in corso un atto di dedizione e impegno senza precedenti: venti maestre hanno impugnato rulli e pennelli per ritinteggiare diverse aule, rispondendo all’esigenza di spazi rinnovati per accogliere la nuova tecnologia finanziata proprio dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Si è presentata una scelta – scrive oggi Orizzonte Scuola nel commentare il servizio video sull’iniziative delle maestre – : investire nei mobili e nelle tecnologie, oppure nei lavori edilizi. A causa delle limitazioni del bilancio scolastico, la decisione è ricaduta sulla prima opzione. La mancanza di fondi interni per le ristrutturazioni ha così lasciato la scuola in una posizione difficile. Ma, contraddicendo l’assunto che la scarsità di risorse limita l’innovazione, le maestre si sono armate di spirito imprenditoriale e hanno preso l’iniziativa nelle proprie mani”.
“Questo episodio – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – la dice lunga su come si stanno gestendo le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: non basta assegnare i fondi alle scuole, ma occorre saperli gestire e soprattutto affidare agli istituti un nucleo in surplus di lavoratori, docenti e Ata. Noi, come sindacato rappresentativo, chiediamo da tempo un organico aggiuntivo: è indispensabile per supportare i dirigenti, i Dsga e le segreterie nella gestione degli affidamenti dei lavori, delle gare d’appalto e dell’iter che segue ogni progetto legato al Pnrr; ma il personale aggiuntivo serve anche per dare seguito pratico alle migliorie strutturali e didattiche che si stanno portando nei nostri plessi scolastici. È chiaro che lo spirito di dedizione e l’amore per l’insegnamento porta i docenti e il personale a fare cose impossibili se non eroiche, ma – conclude Pacifico – chi governa la scuola dovrebbe evitare tutto questo”.