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Il percorso personalizzato (PDP) per alunni stranieri: un esempio per la Secondaria di II grado

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Il percorso personalizzato (PDP), per gli alunni neo inseriti di recente immigrazione che hanno una conoscenza iniziale o limitata della lingua italiana, è lo strumento idoneo per aiutarli a superare le iniziali difficoltà linguistiche. Deve essere formalizzato – si legge nel P.I. dell’ITES Luigi Einaudi di Verona, diretto, con grande capacità gestionale e operativa, dal dirigente scolastico professoressa Carla Vertuani – dal Consiglio di Classe dopo una prima fase di osservazione e può essere rivisto e corretto.

In tale percorso individualizzato verranno predisposte attività laboratoriali di alfabetizzazione o di sostegno linguistico. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione diventa parte integrante della valutazione.

Per quanto sarà possibile i contenuti delle discipline curricolari dovranno essere opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici e semplificando il linguaggio.
Per la valutazione è opportuno considerare e rispettare i tempi di apprendimento dell’italiano come L2.

Gli indicatori di qualità

L’indicatore non deve essere il fine ultimo di un progetto di miglioramento ma un suo strumento. “Proprio come il cane da caccia punta la preda per stanarla e renderla visibile al cacciatore”, così gli indicatori devono essere in grado in primo luogo di far emergere le aree in cui è necessario mettere in atto strategie di miglioramento ed indirizzarle.

Pone:

  • l’attenzione alla “diversità”,
  • l’attenzione al tema della continuità, come elemento fondante del nuovo assetto
  • organizzativo che comprende scuole di diverso ordine e grado,
  • l’attivazione di percorsi interculturali,
  • la condivisione delle scelte educative,
  • la collaborazione di tutto il personale, docente, amministrativo ed ausiliario, alla gestione dei problemi della scuola,
  • la flessibilità organizzativa,
  • l’esistenza di traguardi irrinunciabili comuni e definiti collegialmente.

Gli obiettivi formativi

Gli obiettivi formativi – si legge nel P.I. dell’ITES Luigi Einaudi di Verona – sono:

  • Educare alla cittadinanza, attraverso l’acquisizione dei valori dell’autonomia e della responsabilità, oltre al consolidamento di competenze civiche e culturali, indispensabili per svolgere un ruolo attivo e responsabile nella società;
  • valorizzare il pluralismo culturale, politico e religioso;
  • favorire lo sviluppo di competenze nel rispetto delle personali peculiarità, capaci di attivare i principi del metodo della ricerca e della creatività personale;
  • promuovere negli alunni, il consolidamento dei valori che caratterizzano il “viver civile”, fondato
  • sull’integrazione, sulla cooperazione e sul senso di responsabilità;
  • sviluppare percorsi formativi secondo i principi della continuità, progressività ed orientamento, in un progetto organico ed unitario;
  • rimuovere le cause di difficoltà e di disagio che ostacolano il libero e pieno sviluppo della persona;
  • valorizzare percorsi formativi personalizzati con particolare riferimento ai bisogni educativi specifici di alunni con svantaggio linguistico, con disturbi specifici dell’apprendimento, dell’attenzione, della condotta, con deficit intellettivo e/o sensoriale/motorio.
  • promuovere la motivazione, l’autostima e la capacità di autovalutazione di tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo;
  • sviluppare competenze e saperi, operando con una visione “reticolare” di apertura al territorio interagendo con Enti, Associazioni ed Istituzioni Scolastiche. Ciò mediante l’utilizzo delle tecnologie,
  • di progetti comuni ed accordi per perseguire obiettivi educativi condivisi;
  • mettere in atto un percorso di crescita personale, inteso come processo evolutivo di vita, “educazione alle scelte consapevoli”, con particolare attenzione all’orientamento scolastico.

Sintesi dei percorsi personalizzati

Ambito organizzativo

  • PEI: dall’a.s. 2021/2022, la scuola adotta il modello di PEI nazionale;
  • PDP: la scuola adotta modelli condivisi che sono compilati dai docenti del consiglio di classe. Il piano didattico personalizzato, quando non esiste diagnosi, è proposto dal consiglio di classe, in base a precise motivazioni di natura pedagogica, metodologica e didattica.

Aspetto disciplinare

La scuola costruisce percorsi di attività in piccolo gruppo, laboratori CESTIM, laboratori CTI.

Facilita l’apprendimento disciplinare/multidisciplinare attraverso l’utilizzo di strumenti integrativi: mappe, testi semplificati, riduzione personalizzata dei contenuti, riassunti.

Le misure dispensative

Misure dispensative: tempi più lunghi per le verifiche, riduzione dei compiti a casa, riduzione del numero degli items nelle singole prove, facilita l’apprendimento sociale attraverso percorsi finalizzati a:

  • migliorare l’immagine di sé, l’autostima e gli obiettivi per il proprio futuro far crescere le aspettative da parte dei docenti e del gruppo classe.
  • concordare regole, semplificarle, individuare mediatori e indicatori per facilitarne il rispetto (manifesti, cartelli, segnali, …).

Facilita la partecipazione alle attività attraverso:

  • il rispetto dei tempi di attenzione
  • l’individuazione di attività alternative
  • il rispetto delle capacità di memorizzazione (limitando le verifiche ad archi temporali concordati).

Aspetto valutativo

La valutazione nella scuola secondaria di secondo grado – si legge nel P.I. dell’ITES Luigi Einaudi di Verona, diretto con grande capacità manageriale dal dirigente scolastico professoressa Carla Vertuani – si esprime in decimi. L’attribuzione del voto (valutazione quantitativa), è sempre accompagnata dalla motivazione (valutazione qualitativa). I criteri utilizzati per la valutazione sono resi noti agli alunni e alle famiglie all’inizio dell’anno scolastico attraverso le griglie predisposte per ambiti disciplinari.

La valutazione dell’alunno con disabilità si effettua in rapporto agli obiettivi stabiliti dal piano educativo individualizzato. La valutazione dell’alunno con DSA e degli alunni con altri BES, tiene conto delle indicazioni fornite nella diagnosi o relazione clinica e si svolge nelle modalità riportate nel piano didattico personalizzato.

La scuola – si legge nel P.I. dell’ITES Luigi Einaudi di Verona – valuta in base a 3 criteri, due centrati sull’alunno, uno comune per tutti:

  • progresso (utilizzando il riferimento a situazioni precedenti dell’alunno)
  • confronto (con l’andamento della classe o di gruppi più estesi)
  • padronanza (utilizzando il riferimento a un livello prefissato di abilità).

I tre criteri sono in equilibrio tra di loro.

Aspetto relazionale

La scuola mette in atto un curricolo per l’acquisizione di competenze sociali, affettive, emotive. Le azioni trasversali che le realizzano sono:

  • collaborare e partecipare
  • essere autonomi e responsabili
  • aiutare, condividere, saper ricevere aiuto
  • saper utilizzare diverse strategie comunicative e modificarle in base al contesto, allo scopo e al ricevente
  • gestire emozioni e sentimenti
  • essere accoglienti (valorizzare l’ospitalità).

 Piano_per_linclusione ALUNNI STRANIERI

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