Il pedagogista Stefano Rossi: “Il cellulare è un potentissimo distrattore di massa”. E ai genitori: “Una “digital box” per dosare l’uso degli schermi”

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Il pedagogista Stefano Rossi, in un’intervista a Sky TG24, ha espresso la sua opinione sull’uso degli smartphone in classe, definendoli “un potentissimo distrattore di massa”.

Secondo Rossi, l’uso degli smartphone può avere un impatto negativo sulla capacità di attenzione delle nuove generazioni, che si abituano a fruire informazioni in brevi periodi di tempo e non sono in grado di stare in classe per 60 minuti ad ascoltare.

Rossi suggerisce di proporre esperienze cooperative e di lavorare in gruppi per aiutare i ragazzi a sviluppare la loro attenzione e a stare in classe senza distrarsi. “Perché siamo arrivati a un paradosso: dover allenare le nuove generazioni al mondo reale”, afferma Rossi.

Tuttavia, Rossi fa un distinguo tra le fasce d’età. Secondo lui, i bambini piccoli non dovrebbero avere accesso autonomo a cellulari e tablet senza supervisione dei genitori, mentre per gli adolescenti il tema è più complesso.

Un consiglio per i genitori è di “dosare” le attività con gli schermi e di adottare una “digital box”, uno spazio simbolico in cui i cellulari vengono chiusi in una scatola che non li rende visibili. Tuttavia, i genitori devono essere d’esempio e non rispondere a mail o messaggi a tavola, altrimenti non saranno credibili nel momento in cui chiedono ai figli di staccarsi dallo schermo.

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