Il pedagogista Sidoti: “I giovani ci illuminano. Genitori siano flessibili ad imparare da loro”

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Di Massimo Luciano Sidoti, pedagogista – Solitamente siamo abituati a pensare al ruolo di genitore come una persona che con la sua esperienza deve essere da esempio per i figli. Ma c’è anche un altro modo per essere genitori. Essere flessibili ed accettare di imparare dai figli. Per far ciò il genitore deve necessariamente mettere in discussione le proprie certezze acquisite negli anni e lasciarsi influenzare, coinvolgere dalle nuove scoperte dei figli, deve aprirsi al nuovo con meraviglia.

Fare il genitore, può diventare complicato, ma per certi aspetti è sicuramente arricchente. Non bisogna sempre accentuare gli aspetti negativi della nuova generazione. In un contesto dove il mondo cambia, ed in continua evoluzione, occorre mettersi al passo con i tempi rapidamente. L’adolescente, con la sua voglia di scoprire, la sua curiosità galoppante, ha il potere di influenzare i genitori e di rinnovare le loro prospettive, allargando le loro visioni del mondo in un epoca di continui cambiamenti tecnologici e culturali.

Questi sono gli aspetti che ci rendono genitori più giovani con la consapevolezza che nostro figlio è un valore aggiunto per la nostra vita, grazie alle sue energie. Le loro conoscenze digitali e la loro familiarità innata con la tecnologia (smartphone, tablet, social media e app), ci stimolano ad utilizzare nuove applicazioni e dispositivi rendendoci più aperti ad esplorare ed adottare nuovi strumenti tecnologici. Inoltre, il loro linguaggio le loro tendenze linguistiche ci introducono nel loro mondo, permettendoci di interagire, approfondendo nuovi modi di dire, nuovi riferimenti culturali  (idoli), nuovi termini. Tutti elementi utili per relazionarsi con i propri figli stabilendo un rapporto empatico comunicativo al fine di comprenderli meglio e insieme condividendone le nuove esperienze di vita. Un modo per rafforzare la connessione tra diverse generazioni è non sentirsi distanti o fuori luogo con i loro riferimenti. Ad esempio: riferimenti musicali, generi di film o serie on-line.

Avere un figlio adolescente può senza dubbio portare un valore aggiunto significativo nella vita di un genitore, in particolare nel contesto di un mondo che cambia rapidamente. Un adolescente, con la sua vitalità, curiosità e visione fresca, ha il potere di influenzare e rinnovare la prospettiva dei genitori, soprattutto in un’epoca di continui sviluppi tecnologici e culturali. Aspetti che evidenziano come un figlio adolescente possa rendere più giovane e al passo con i tempi un genitore. Se abbiamo un approccio flessibile e aperto alle novità gli adolescenti tenderanno a condividere con noi nuove idee, opinioni e modi di vivere. Semplicemente ascoltandoli ci coinvolgeranno nelle loro iniziative e nei loro dibattiti, con visioni moderne della società, dell’ambiente, dei diritti civili.

La grande vitalità e voglia di indipendenza da parte dei giovani, stimola anche la dinamica familiare, spesso si confrontano con idee dirompenti, stimolanti e talvolta di sfida. Questo permette ai genitori di ragionare con dinamismo e distoglie dalle rigidità antiquate. Gli adolescenti in fase evolutiva mettono spesso in discussione le norme sociali e le tradizioni familiari, ciò stimola i genitori a riconsiderare le proprie opinioni, rendendole più elastiche, più aperte e meno rigide. Inevitabilmente il genitore viene spinto verso una migliore consapevolezza ad un cambiamento positivo. L’adolescente può dare ai genitori l’opportunità di uno scambio generazionale portando il figlio ad educare il genitore in modo sottile ma potente.

Lo scambio dà origine ad una rapporto di crescita reciproca. Il genitore elastico può imparare a rimanere giovane nell’animo, liberandosi delle rigidità e degli stereotipi distanti dalla realtà in continua evoluzione. Non stupirsi più di nulla significa invecchiare rimanendo sempre nelle stesse convinzioni, significa non avere più voglia di esplorare nuovi orizzonti.

In sintesi la ventata di giovinezza in casa, permette ai grandi di riscoprirsi con la vivacità che avevano messo da parte, con la voglia di fare, di migliorarsi ed essere capace di ascoltare linguaggi diversi. Rimanere giovani stando accanto ai giovani. Ascoltando le loro insicurezze, ma anche le loro certezze, senza indugi, con le loro capacità anche di rischiare come un giovane sa fare, attraversando campi sconosciuti e cosi guidarli nel processo di crescita evitando di essere esclusi dalla loro vita.

Il luogo ideale per i giovani di esternare le loro energie è la scuola. La scuola diventa il luogo ideale dove condividere le loro opinioni, le loro tendenze e le loro modalità di relazioni. Ciò indirettamente coinvolge i genitori, rimanendo aggiornati con le novità, stimolati da un rinnovamento continuo, rimanendo giovani nell’approccio della vita. Il punto strategico sta nell’essere disposti ad ascoltare, imparare ad interagire con il mondo dei propri figli.

Pertanto, la scuola resta una fonte di crescita, un volano che coinvolge adolescenti e adulti, sempre in corsa per i cambiamenti culturali, etici e morali, rappresentati costantemente da una società moderna in continua evoluzione.

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