Il monitoraggio dei progetti a scuola e la sua struttura: un modello di relazione

Il sistema di monitoraggio ha avuto lo scopo di verificare che il percorso formativo sia stato conforme a quanto esplicitato in sede di progettazione. Il monitoraggio ha costituito un momento essenziale di verifica dello stato di funzionamento del progetto attraverso l’elaborazione delle seguenti comparazioni: confronto tra le azioni programmate e quelle realizzate; confronto tra risultati attesi e quelli conseguiti; confronto tra timing programmato e i tempi di realizzazione effettivi.
L’obiettivo del monitoraggio è quello di creare un confronto funzionale e stabilire una reale continuità educativa e didattica.
Scopo del Monitoraggio è:
- Accertare l’efficacia dell’azione scolastico-educativa
- Promuovere comunicazione e interazione fra i diversi contesti educativi
- Creare un Continuum e un Percorso che segua il Processo di crescita culturale di ogni alunno
- Creare un confronto funzionale a stabilire una reale continuità educativa e didattica.
In cosa è consistita e consiste l’attività di monitoraggio in una scuola?
In dettaglio, l’attività di monitoraggio è consistita nelle seguenti verifiche:
- verifica del clima interno al gruppo e del rapporto instaurato con i docenti tutor/esperto;
- verifica dell’avvenuta somministrazione dei questionari di valutazione del grado di apprendimento dei corsisti (sia in itinere, sia in punto medio, sia al termine);
- verifica del grado di frequenza dei corsisti;
- verifica dell’avvenuta somministrazione dei questionari di valutazione della qualità dell’intervento somministrati ai corsisti in fase in itinere e finale;
- verifica della relazione di fine modulo.
Cosa indicare nella relazione di fine modulo?
All’interno della relazione di fine modulo dovrebbero e si farebbe molto bene a prevederlo, essere indicati, anche:
- gli obiettivi
- i contenuti
- la metodologia didattica
- la valutazione del gruppo
- la valutazione del percorso formativo.
L’impostazione generale dell’attività di monitoraggio svolte
L’impostazione generale dell’attività di monitoraggio si è basata sulla rilevazione:
- degli elementi complessivi relativi ai corsisti;
- degli elementi complessivi relativi alle attività svolte (formative e non);
- dei punti di forza e di debolezza rilevati nello svolgimento del progetto.
Il monitoraggio e le attività
Il monitoraggio ha comportato le seguenti attività:
- verifica della congruità dei criteri utilizzati per la valutazione finale dei corsisti.
- analisi dei questionari di valutazione;
- coordinamento dell’attività di raccolta dati.
Dall’analisi delle schede di monitoraggio somministrate
Dall’analisi delle schede di monitoraggio somministrate deve potere, sempre e comunque, emergere proprio il grado di soddisfazione crescente in merito al corpo docente. Questo risultato è stato raggiunto grazie ad un intenso lavoro di équipe, nonché dalla piena disponibilità sia dello scrivente, sia, principalmente, del tutor, sempre presente, spesso prima dell’inizio delle attività e dopo la conclusione delle stesse, al fine di rendere più comprensibile la materia di insegnamento.
Cosa ripotare nelle schede di monitoraggio?
Nelle schede vengono riportati, gli elementi specifici necessari ad effettuare un bilancio finale dell’ attività svolta.
Oltre ai contenuti richiesti sono riportati: obiettivo, contenuti, ore formative erogate, presenze dei partecipanti, tipologia di docenti coinvolti, strumentazione utilizzata, tipologia di materiale didattico erogato, risultati ottenuti sul piano della crescita di know-how dell’aula.
Cosa indicare della VALUTAZIONE? Nello specifico strumenti e le diverse tipologie di verifiche
Cosa indicare, dunque, della VALUTAZIONE nella relazione di monitoraggio finale? Nello specifico vanno indicati, indubbiamente, in primis gli strumenti e poi le tipologie di verifiche iniziali, in punto medio o in itinere e finali:
Strumenti di verifica
Prove d’ingresso
- Test.
Verifiche intermedie
- Prove oggettive articolate per livelli
- Questionari
- Colloqui individuali.
Verifiche finali
- Prove di accertamento delle competenze per la disciplina della lingua italiana
- Verifiche sommative
- Verifiche formative per attestare le competenze di fine percorse raggiunte e da certificare.
Il percorso formativo
Il percorso formativo ha introdotto un elemento di novità: il progetto è partito dal “basso” cioè dai bisogni concretamente manifestati da parte degli allievi in gioco già preventivamente individuati e segnalati al laboratorio di scrittura della lingua italiana.
Le finalità della logica dell’approccio “bottom-up” a cui il progetto formativo si è conformato unitamente agli obiettivi prefissati, sono così ripartite:
- partire dai bisogni specifici dei destinatari finali in un determinato momento formativo;
- consentire l’inserimento educativo in un contesto scolastico ben delimitato come la classe di provenienza;
- rispondere a concreti problemi ed esigenze rilevate ;
- coinvolgere una rete ampia e varia possibile di studenti anche delle classi di riferimento che hanno potuto interagire con i compagni attraverso il forum.
L’approccio “bottom-up”
Il primo aspetto, dell’approccio “bottom-up” preso in considerazione in fase di monitoraggio e valutazione, è stato proprio quello di verificare:
- la validità del percorso di apprendimento in termini di capacità progettuali finalizzata a garantire i bisogni effettivamente individuati dei corsiti;
- la capacità di tradurre i bisogni rilevati in percorsi innovativi di apprendimento.
Dare risposte concrete ed in tempi accettabili
Il dato di partenza, riferito ai punti sopra esposti, è consistito nell’approfondire e nel comprendere i problemi concreti presenti nel “gruppo bersaglio”, cercando di dare risposte concrete ed in tempi accettabili.
Il monitoraggio delle scuole
Ogni scuola e, in ciascuna di esse, ogni insegnante, mira o tende a definire proprie modalità per la relazione sul monitoraggio effettuato su tutte le unità progettuali inserite nel PTOF. Lo fa, da un lato, coinvolgendo i docenti e richiedendo loro di completare dei format, dall’altro prevedendo delle schede di monitoraggio anonime da destinare agli alunni, prescindendo la casse di appartenenza. Le schede, infatti, sono calibrate proprio sugli allievi che devono fornire delle indicazioni. Un’ottima relazione, in tal senso, e quindi utilizzabile come modello operativo è quella stilata, nel 2018, dalla professoressa Marina Gargiulo dell’Istituto Comprensivo Statale “Don Diana” di Casal di Principe guidato eccellentemente dal dirigente scolastico professoressa Maria Molinaro.