“Il mondo al contrario” del generale Vannacci si studia a scuola. Gli studenti approvano: “Troviamo tesi e antitesi e soprattutto le fonti. Sviluppiamo un pensiero critico in vista della maturità”

Il controverso best seller “Il Mondo al contrario” firmato dal generale dell’Esercito italiano Roberto Vannacci, diventa ora materia di studio e riflessione presso una classe di un liceo di Francavilla Fontana.
L’opera, etichettata da molti come un’invettiva populista, ma vista da altri come espressione di libero pensiero, si è guadagnata un posto nelle lezioni di educazione civica della docente di lettere.
L’insegnante, coadiuvata dalla dirigente scolastica, sostiene il valore dell’analisi critica di un’opera che ha scatenato reazioni tanto diverse. Un esercizio che, secondo gli educatori, è cruciale per sviluppare il pensiero critico degli studenti, soprattutto in vista degli esami finali a giugno, durante i quali dovranno dimostrare capacità di ragionamento su vari argomenti.
Le reazioni degli studenti sono state positive. Ad Antenna Sud, alcuni di loro spiegano che così si valorizza l’opportunità di esplorare collegamenti pluridisciplinari offerti dal libro, identificando la tesi e l’antitesi presentate, nonostante alcune fonti citate nell’opera non siano considerate molto affidabili. La discussione animata sul libro ha fornito un terreno fertile per l’analisi critica e il dibattito, elementi chiave nell’apprendimento della materia.
Non tutti sono d’accordo su questo approccio pedagogico. Alcuni genitori hanno espresso preoccupazioni, ma nonostante questo, l’istituto continua a sostenere l’importanza di esplorare opere che stimolino il dibattito e la riflessione critica tra gli studenti.
Dalla scuola, l’episodio è arrivato fino al mondo politico.
Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva, ha scritto su X : “Pare che in un liceo della provincia di Brindisi si sia deciso di adottare come libro di testo lo scritto omofobo e razzista scritto da Vannacci. L’obiettivo è quello di lavorare sulla libertà di pensiero, dicono le autorità scolastiche”.
“Capisco. Immagino che per il prossimo anno scolastico, per il corso di perfezionamento, si passerà direttamente alla lettura del ‘Mein Kampf’ di Hitler. Nel frattempo io ho presentato un’interrogazione al ministro Valditara, anche per capire se qui non si stia violando l’art. 604 Del codice penale che punisce con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico”.