Il Modello Comportamentale Interpersonale del Docente

Gli studi sui modelli comportamentali del docente si innestano sul filone degli studi sugli stili comunicativi di Norton e seguaci. Il cambio di focus da comunicazione a comportamento nasce dal fatto che non sempre lo stile di comunicazione di un insegnante corrisponde a quello che effettivamente percepiscono gli studenti: c’è una discrepanza tra come il docente si percepisce e come invece viene percepito.
Dallo stile comunicativo al modello comportamentale
Per questo, molti studiosi si sono concentrati sull’analisi della percezione del comportamento del docente che hanno gli studenti.
Ma il comportamento non è in realtà un concetto simile a quello della comunicazione?
Comunicazione e comportamento
Il concetto di comportamento, in effetti contiene in sé anche quello di comunicazione.
Questo perché la struttura del comportamento ha due livelli: il messaggio (un semplice atto comunicativo come una domanda, un gesto, ecc..) e poi l’interazione, ovvero un insieme di questi messaggi.
Quando l’interazione si ripete più o meno sistematicamente allo stesso modo, si cristallizza in un modello di interazione tra docente e studente, che corrisponde alla nozione di comportamento da parte del primo nei confronti del secondo: è stato questo l’oggetto di studio di Leary per i suoi studi sul Modello per le Relazioni Interpersonali.
Da Leary al MITB
Il Modello per le Relazioni Interpersonali di Timothy Leary, risalente al 1957, è stato la base per gli studi successivi di Wubbels, Creton e Hooymayers per il loro Model for Interpersonal Teacher Behaviour (MITB).
Gli ultimi tre hanno infatti ri-adattato il primo modello, riportandolo alla relazione instaurata tra docente e studente.
Nel MITB si riprende il concetto secondo cui l’interazione si svilupperebbe su due assi se nel modello di Leary queste erano denominate Dominanza-Sottomissione e Ostilità-Affetto, nel MITB diventano Dominanza-Sottomissione (anche chiamato Asse dell’Influenza) e Opposizione-Cooperazione (anche chiamato Asse della Prossimità).
Dall’intersezione dei due assi si ricava un quadrante cartesiano, al cui interno inserire i parametri del comportamento dei docenti, che portano all’individuazione di 8 settori interpersonali.
Gli elementi comportamentali
Ogni settore interpersonale, nel modello MITB, individua una caratteristica del comportamento del docente: nel tentativo di clusterizzarli, Wubbels, Creton e Hooymayers pervenirono a delle coppie di parametri ricorrenti che davano vita ad altrettanti elementi comportamentali. Vediamoli di seguito.
1- Leadership: il docente caratterizzato da questo elemento ha un alto livello di dominanza e un certo livello di cooperazione, dunque è sicuro di è e mantiene l’attenzione in classe.
2- Aiutante/Amichevole: un docente con un alto livello di cooperazione e un certo livello di dominanza, è un amico per gli studenti, scherzoso ma collaborativo.
3- Comprensivo: il docente caratterizzato da questo elemento ha un alto livello di cooperazione e un certo livello di sottomissione, e questo fa sì che sia paziente, aperto agli studenti e tollerante dei loro errori.
4- Permissivo: quando il docente ha un alto livello di sottomissione e solo un certo livello di cooperazione- lascia liberi e indipendenti gli studenti.
5- Incerto: il docente di questo tipo ha un alto livello di sottomissione, ma anche un certo livello di opposizione, e questo lo rende esitante, insicuro. Tale profilo richiede però attenzione, affinché l’insegnante non si faccia soverchiare dalle esigenze degli studenti.
6- Insoddisfatto: è un docente con un alto livello di opposizione e un certo livello di sottomissione – cosa che evidenzia una cerca tristezza nel suo comportamento, che è sempre sospettoso degli studenti e del loro operato.
7- Ammonitore: colui o colei che facilmente si innervosisce e si irrita è intransigente anche verso le più piccole inezie del comportamento degli studenti, per cui li sanziona spesso. Ciò è tipico di un profilo con un alto livello di opposizione e un certo livello di dominanza.
8- Rigoroso: un alto livello di dominanza e un certo livello di opposizione creano un profilo rigido sull’osservanza delle regole, poco flessibile. Riesce ad ottenere spesso un perfetto silenzio dalla classe.
I profili ricorrenti: quali risultati con gli studenti?
Da una cluster analysis dei profili dei docenti, alcuni studi sono riusciti a comprendere se ce ne siano di ricorrenti, e quali effetti abbiano sul comportamento degli studenti.
È risultato che un profilo direttivo – ben organizzato, pianificatore, preciso – avrebbe un alto impatto cognitivo sulla classe, che però vi si affeziona mediamente: gli stessi risultati lo otterrebbe un docente con un profilo semplicemente tollerante, tuttavia. Chi otterrebbe un alto impatto cognitivo, ma bassa affettività sarebbe sicuramente il docente repressivo.
I profili che avrebbero un impatto alto sia dal punto di vista cognitivo che affettivo, invece, sono risultati essere quello autorevole e/o autorevole/tollerante.
Al contrario, profili di docenti incerti e/o incerti/aggressivi otterrebbero bassi risultati sia dal punto di vista cognitivo che al punto di vista affettivo.