Il mio concorso da dirigente scolastico. Esperienza bella ma deludente. Lettera

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Inviata da Mario Bocola – Ho partecipato, dopo molte esitazioni (nonostante avessi prodotto domanda) al concorso a Dirigente Scolastico, sostenendo la prova preselettiva in Puglia e sono rimasto molto deluso perché alcune domande sottoposte ai candidati erano state modificate 36 ore prima della prova e, quindi, non avevano alcuna attinenza con il ruolo e la figura del Dirigente Scolastico. Ho studiato con impegno, mi sono esercitato svolgendo simulazioni di test e, purtroppo, questo non è stato sufficiente ad approdare alla prova scritta.

Questo perché i posti messi a concorso erano pochi (appena 37) e molti erano i candidati per cui le probabilità di superamento erano ridotte, tanto è vero che per la Regione Puglia l’USR aveva comunicato che la soglia minima per accedere alla prova scritta era 38. Una soglia molto alta che ha permesso ad un numero ridotto di candidati di farcela.

Posso dire che per me è stata un’esperienza nuova, ma ritengo che un concorso nazionale per Dirigenti Scolastici non può essere affidato all’inserimento di pallini cercando di indovinare la risposta se non la si sa.

Ovviamente sono andato sicuro sulle domande degli argomenti che conoscevo e che riguardavano principalmente il ruolo del Dirigente Scolastico e ho riflettuto affidandomi al caso e alla fortuna per quelle domande che definirei un po’ bizzarre inserite lì per indurre all’errore e alla distrazione.

L’inizio della prova mi ha procurato un pizzico di ansia che ho saputo gestire con freddezza e lucidità prestando molta attenzione al testo scritto del quesito e questo mi ha permesso di rispondere con tranquillità.

Con la prova preselettiva il mio percorso si è interrotto non avendo avuto accesso alla prova scritta. Tuttavia ritengo estremamente ingiusto che un concorso così importante per la carriera scolastica debba essere affidato sulle domande dove spuntare dei pallini o meglio ad un pallottoliere del caso.

Il concorso a DS richiede anni di studio, sacrificio, impegno anche economico con docenti che studiano giorno e notte perché si pongono l’obiettivo di diventare Dirigenti Scolastici (forse è il loro sogno) e non il mio. Ho voluto partecipare preparandomi alacremente, ma il mio è stato un sogno breve che si è infranto in mille pezzi.

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