Il ministro Valditara vuole cambiare i concorsi, ci sono dei margini. Anief chiede di partire dagli idonei delle passate procedure e dai precari con tre anni di servizio svolto

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Modificare i concorsi per docenti e trovare una soluzione per i precari: è questo il piano del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che deve però fare i conti anche con la riforma del reclutamento collegata al Pnrr, la Legge 79/22, approvata quando a Viale Trastevere c’era il predecessore Patrizio Bianchi.

Una delle novità più importanti che contiene la riforma del reclutamento insegnanti, con uno schema innovativo per le procedure concorsuali, è quella della sparizione delle “contestate prove a crocette, al centro delle polemiche degli ultimi concorsi ordinari”, scrive oggi la stampa specializzata. Poiché però la riforma non è ancora conclusa, ci sono ancora dei margini su cui Valditara potrebbe agire.

Anief, che è sempre stata molto critica rispetto agli ultimi fallimentari concorsi che hanno prodotto un aumento esponenziale delle supplenze, come confermato nelle ultime ore dai dati ufficiali, indica all’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito la strada da seguire: prima di tutto occorre sanare le questioni irrisolte relative al concorso ordinario e straordinario bis, introducendo una graduatoria ad esaurimento con all’interno tutti i candidati che al termine delle prove sono risultati idonei, esattamente come ha chiesto il giovane sindacato con una modifica al decreto legge 176 Aiuti quater.

Ma anche andando ad emendare la Legge di Bilancio 2023, attraverso la quale si chiede di intervenire cambiando la validità delle graduatorie di merito dei concorsi ordinari e l’integrazione di quello del concorso straordinario bis.

 

“Sarà anche importante – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – agire sulla stabilizzazione dei precari, reintroducendo quel doppio canale di reclutamento che permetterebbe all’Italia di essere coerente con le richieste dell’UE contro l’abuso dei contratti a termine e che ci hanno portato già a ricorrere alla Corte di Giustizia europea per una riforma del reclutamento illegittima e tutta da rivedere: non si può continuare a fare nulla di fronte a decine e decine di migliaia di lavoratori della scuola precari che hanno svolto oltre tre annualità di supplenze, perché vanno gradualmente immessi tutti in ruolo. Di questo abbiamo parlato solo alcuni giorni fa con l’Ufficio del gabinetto del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, adesso speriamo che le nostre richieste trovino seguito con l’approvazione dei nostri emendamenti a decreti di fine anno”.

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