“Il Ministero crei logo da applicare sui prodotti delle singole scuole”. La proposta di Valditara: “Gli istituti hanno straordinarie potenzialità”

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Un logo per la scuola italiana: È questa la proposta lanciata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara durante una recente visita al Liceo Classico e Musicale Statale Bartolomeo Zucchi di Monza.

L’idea è di conferire ai prodotti della scuola italiana un distintivo unico, riconoscibile e che rifletta la sua eccellenza. Valditara ha sottolineato le straordinarie potenzialità della scuola italiana e ha suggerito l’introduzione di incisioni con il logo del ministero sui prodotti. Un modo innovativo per finanziare la scuola e promuovere il suo prestigio.

Non solo simboli, ma anche concrete iniziative di collaborazione tra il mondo scolastico e quello imprenditoriale. Valditara ha espressamente menzionato il potenziale legame con le case discografiche e i costruttori di strumenti musicali. Un modo per avvicinare due mondi e creare sinergie di crescita e sviluppo.

All’interno della sua visione, il ministro ha proposto la creazione di un museo degli strumenti antichi e degli spartiti, rendendo la scuola un punto di riferimento culturale per il territorio. Una scuola non solo come luogo di apprendimento, ma anche come fulcro per lo sviluppo del territorio.

Durante la sua visita, Valditara ha elogiato il modello educativo del Liceo Zucchi, mettendo in evidenza come la dedizione e l’impegno degli studenti siano un potente antidoto contro il bullismo, la devianza e la dispersione. Il ministro ha ribadito l’importanza di una scuola che valorizzi i talenti, sottolineando come un ambiente educativo sano e stimolante possa trasformare positivamente la vita degli studenti.

Poco dopo sono arrivate le reazioni dei sindacati. Per Gianna Fracassi, segretaria generale Flc Cgil, le parole del ministro sono “uno scherzo. Chi deve trovare i modi ma più che altro le risorse per finanziare la scuola è il ministro dell’Istruzione, non gli studenti vendendo ‘i prodotti’ come li ha chiamati”.

Più possibilista Ivana Barbacci, segretaria della Cisl Scuola: “Ben vengano tutte le idee utili ad esaltare il grande e qualificato lavoro che studenti, insegnanti, dirigenti e personale ATA realizzano a scuola. Questo è un esempio concreto di quanto non sia necessario un ‘liceo del Made in Italy’, perchè la cultura del “made in Italy” è trasversale a tutte le esperienze formative delle nostre scuole”. 

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