Il maestro porta a casa i quaderni dei bimbi per dare un feedback positivo. Sui social è polemica tra sostenitori e detrattori
Diventato virale un post su Facebook di un giovane maestro di scuola primaria, che ha condiviso alcune foto di pagine di quaderno con i suoi giudizi scritti a penna rossa per gli alunni.
Il gesto ha suscitato interesse e ammirazione da parte degli utenti del social network e della comunità educativa.
L’insegnante ha spiegato che periodicamente porta a casa i quaderni dei bambini per supervisionarli e fornire un feedback costruttivo. I commenti che ha lasciato sui quaderni sono notevolmente positivi. Un esempio è: “Il tuo quaderno è bellissimo e sono contento del lavoro svolto. Stai crescendo splendida e sei molto migliorata nella gestione delle emozioni. Ti voglio bene”.
In una delle pagine fotografate, si nota la volontà del maestro di trovare aspetti positivi anche in situazioni meno favorevoli. Ad esempio, di fronte a compiti non svolti e schede non incollate, il maestro offre il suo aiuto: “Posso aiutarti a impegnarti di più?”. In un altro commento, evidenzia la sua attenzione al benessere emotivo dello studente: “A volte ho difficoltà a capire se sei felice o triste, se sei d’accordo ti chiederò più spesso ‘come stai?’”.
I commenti
Alcuni commenti evidenziano l’emozione e l’ispirazione derivante da questo metodo. Un genitore ha condiviso la tristezza per non aver avuto insegnanti simili per il proprio figlio, mentre un altro ha riconosciuto come un approccio simile avrebbe potuto evitare traumi e paure. Un utente aspirante insegnante si è impegnato a diventare l’insegnante che non ha mai avuto. Altri commenti sottolineano come motivare gli studenti possa aumentare la loro autostima e indipendenza.
Tuttavia, non sono mancate le critiche. Alcuni utenti hanno paragonato il metodo del maestro a quello della “penna verde”, evidenziando possibili danni come l’ansia di soddisfare aspettative standardizzate. Un commento critico suggerisce che mantenere il quaderno ordinato non dovrebbe essere considerato un merito, mentre la valutazione emotiva degli studenti da parte dell’insegnante viene vista come invadente e inappropriata.