Il lavoro dell’insegnante non attrae più in Francia: quasi 3mila dimissioni nell’ultimo anno, cinque volte in più rispetto a 10 anni fa

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Il lavoro del docente non attrae più in Francia. Dopo la notizia della decisione da parte del Ministero dell’Istruzione francese di posticipare i termini di iscrizione al prossimo concorso docenti per mancanza di candidati, giunge un’altra news che riguarda le dimissioni volontarie dal servizio. 

Come segnala RTL, nell’anno scolastico 2021-2022, oltre 2.800 docenti hanno lasciato il loro posto, un numero cinque volte superiore rispetto a dieci anni fa.

Una delle cause principali di questa fuga dal settore è la remunerazione insoddisfacente. Un insegnante in Francia, all’inizio della carriera, guadagna circa 2.000 euro netti al mese, considerato insufficiente dai sindacati. Gli insegnanti sostengono di aver subito una perdita del potere d’acquisto tra il 15 e il 25% negli ultimi vent’anni, a fronte di condizioni di lavoro in peggioramento, come l’aumento del numero di studenti per classe e l’espansione delle loro responsabilità.

Un altro fattore critico è la limitata libertà nella scelta del luogo di lavoro. Gli insegnanti alle prime armi spesso vengono assegnati in regioni lontane dalle loro famiglie, con scarse possibilità di trasferimento. Le regole per ottenere un cambiamento della propria posizione lavorativa sono rigide e richiedono l’accumulo di punti basati sull’anzianità, il matrimonio, o avere figli, rendendo il processo lungo e faticoso.

A causa di queste condizioni, molti insegnanti ricorrono a misure estreme come la richiesta di anni sabbatici o di congedi per malattia in attesa dell’accettazione delle loro dimissioni.

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