“Il Latino educa al pensiero critico, abbiamo bisogno di studenti abituati a riflettere”. Le parole di Valditara: “Poesie a memoria? Senza, il cervello rischia di atrofizzarsi”

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Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha delineato i punti cardine della riforma scolastica che entrerà in vigore nell’anno 2026/27. Le Nuove indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo rappresentano la base di un cambiamento significativo nel sistema educativo.

“È importante sapere da dove veniamo per capire dove andare”, ha sottolineato il Ministro durante l’intervista al giornalista Simone Narduzzi sul Messaggero Veneto di lunedì 17 marzo, evidenziando come la conoscenza del passato sia fondamentale per costruire il futuro.

Il ruolo del latino e della memoria nell’era digitale

Lo studio del latino, secondo Valditara, non rappresenta solo un esercizio linguistico ma una vera “palestra di logica” che “insegna a studiare” e fornisce le basi culturali della nostra civiltà. “Il latino è una grande palestra di logica, di ragionamento, e noi abbiamo bisogno di giovani che siano abituati a una riflessione”, ha affermato il Ministro. Nell’era del cellulare e del digitale, la memorizzazione rimane un elemento cruciale: “Senza memoria, il cervello rischia di atrofizzarsi”. Il Ministro, inoltre, ha ricordato che Concetto Marchesi, pur essendo un “convinto comunista”, fu anche “un grande latinista e un grande cultore dell’impegno, del merito e dello studio dei classici”.

Obiettivi e punti cardine della riforma

Come è noto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la bozza delle Nuove Indicazioni per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione, avviando una fase di dibattito pubblico che coinvolgerà l’intera comunità educante. Il documento, frutto del lavoro di una Commissione, rappresenta una risposta concreta ai profondi cambiamenti sociali, culturali e tecnologici degli ultimi anni. Le nuove linee guida sostituiranno le Indicazioni nazionali adottate nel 2012 e diventeranno operative a partire dall’anno scolastico 2026/2027, dando alle scuole il tempo necessario per aggiornare e adeguare il proprio curricolo.

Le Nuove Indicazioni puntano a rilanciare il ruolo della scuola come ambiente formativo più vicino agli studenti contemporanei. Tra i pilastri fondamentali emergono la centralità della persona e l’alleanza educativa scuola-famiglia, elementi considerati imprescindibili per il successo formativo di ogni studente. Grande attenzione viene dedicata all’educazione alla cittadinanza attiva e all’inclusione, con percorsi personalizzati per rispondere ai bisogni educativi di tutti gli alunni. Il documento promuove inoltre lo sviluppo delle competenze chiave europee e una didattica innovativa che integri l’uso critico delle tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale. Significativo anche il focus sull’educazione ambientale e sulla valorizzazione della scrittura manuale, considerata strumento fondamentale per lo sviluppo del pensiero.

Una consultazione aperta a tutti gli attori del mondo scolastico

La pubblicazione della bozza segna l’inizio di un ampio processo di ascolto e confronto che coinvolgerà associazioni professionali e disciplinari degli insegnanti, organizzazioni sindacali, associazioni dei genitori e degli studenti. La partecipazione è aperta anche ai singoli docenti, alle scuole e ai collegi docenti, invitati a leggere integralmente il documento, discuterne collegialmente ed elaborare osservazioni e proposte. Il contributo della comunità educante sarà fondamentale per migliorare e integrare il testo prima della sua versione definitiva, ridefinendo il quadro di riferimento per la progettazione didattica, le metodologie di insegnamento e l’organizzazione della scuola.

TESTO INDICAZIONI NAZIONALI

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