Il labirinto degli studi, il dramma silenzioso degli studenti fuoricorso: “Sono in una triennale umanistica inutile per il mondo del lavoro e mi sono stufata”

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L’università dovrebbe essere un periodo di crescita e scoperta, ma per molti studenti si trasforma in un percorso ad ostacoli senza fine. Una recente testimonianza pubblicata online ha acceso i riflettori su una realtà spesso taciuta: il dramma degli studenti fuoricorso.

“Sono al quarto anno fuoricorso di una triennale umanistica inutile per il mondo del lavoro e mi sono stufata”, confessa una studentessa in un post sfogo. La sua storia risuona con quella di molti altri: buoni propositi iniziali, sessioni di studio estenuanti, esami rimandati e il tempo che scorre inesorabile.

La frustrazione è palpabile nelle sue parole: “Sogno di svegliarmi e aver finito ‘sta c***o di laurea”. Nonostante i piccoli successi, come il recente 25 a un esame difficile, la consapevolezza dei cinque esami ancora da affrontare la riporta in un loop di sconforto.

Come segnala Skuola.net. il post ha scatenato una serie di reazioni da parte di altri studenti in situazioni simili. Un commentatore racconta: “Sono stato in una situazione molto simile. Poi ho capito che era un dissanguamento economico perenne”. La sua soluzione? Concentrarsi sul completamento degli studi per potersi dedicare seriamente alla ricerca di lavoro.

Un altro studente, fuoricorso di un anno, condivide la stessa sensazione di insoddisfazione: “L’altro giorno ho passato anche bene un esame impegnativo… eppure tornato a casa non riuscivo a essere contento ma solo a pensare agli esami rimanenti e al ritardo”.

Questi (e molti altri) racconti mettono in luce una realtà spesso nascosta. Molti studenti fuoricorso vivono in un limbo di ansia e paura per il futuro, combattuti tra il desiderio di completare gli studi e la frustrazione per il tempo perso. Il senso di inadeguatezza e la percezione di un futuro incerto pesano enormemente sul loro benessere psicologico.

La situazione è particolarmente critica per chi frequenta corsi di laurea percepiti come “inutili” per il mondo del lavoro. Gli studenti si trovano a dover affrontare non solo le difficoltà accademiche, ma anche la preoccupazione per le prospettive occupazionali post-laurea.

Le università dovrebbero implementare sistemi di supporto più efficaci per gli studenti in difficoltà, offrendo non solo tutoraggio accademico, ma anche consulenza sulla gestione del tempo e orientamento professionale. Allo stesso tempo, è necessario un dialogo più aperto su queste problematiche, per ridurre lo stigma e incoraggiare gli studenti a cercare aiuto quando ne hanno bisogno.

Il percorso universitario non dovrebbe essere una corsa contro il tempo, ma un’opportunità di crescita personale e professionale. Solo affrontando apertamente queste sfide potremo sperare di trasformare l’esperienza universitaria in un viaggio di apprendimento positivo per tutti gli studenti, indipendentemente dal tempo necessario per completarlo.

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