Il grido disperato di una docente: il suicidio di un ex-alunno rivela le falle del sistema scolastico

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La notizia del suicidio di Davide, un giovane studente ad un passo dalla laurea, ha scosso profondamente la comunità. Tra le voci colme di dolore e sgomento, emerge la lettera straziante di una sua ex docente, pubblicata su VareseNews, che apre una riflessione profonda sulle criticità del sistema scolastico e sul suo impatto sugli studenti.

La docente racconta il suo incontro con Davide durante gli anni di scuola, un ragazzo brillante ma segnato da “piccoli deficit” che lo rendevano “diverso”. Davide rifiutava qualsiasi forma di supporto o di “privilegio”, desiderando solo essere considerato “il migliore”. Questa sua lotta costante contro un sistema che etichetta e giudica lo ha portato ad un esaurimento emotivo, fino alla tragica decisione di togliersi la vita.

Le parole della docente sono un atto d’accusa nei confronti di una scuola che genera ansia e paura, che valuta gli studenti in base a numeri e non considera le loro individualità e fragilità. Cita l’esempio di colleghi illuminati come Enrico Galiano, Alessandro D’Avenia e Daniela Lucangeli, che propongono un approccio educativo basato sulla relazione e sulla crescita personale, ma che spesso rimangono voci isolate in un sistema che resiste al cambiamento.

La docente si interroga sul perché un metodo che si rivela efficace con alcuni studenti non possa essere applicato a tutti, scontrandosi con la “libertà di insegnamento” che, in realtà, spesso si traduce in immobilismo e resistenza al cambiamento.

La lettera si conclude con un addio straziante a Davide: “Non verrò al tuo funerale, non ce la faccio… la tua morte ha portato a galla, una volta di più, il dolore per tutto il dolore che la scuola provoca”.

La tragica vicenda e le parole coraggiose della docente ci impongono una riflessione urgente sul ruolo della scuola nella società e sulla necessità di un cambiamento profondo, affinché l’apprendimento torni ad essere un luogo di crescita e non di sofferenza.

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