Il Garante della Privacy contro Chatgpt: “Raccoglie illecitamente dati personali, entro 20 giorni si deve cambiare”
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha disposto la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che gestisce la piattaforma di ChatGPT, un software di intelligenza artificiale relazionale.
L’Autorità ha aperto un’istruttoria a seguito della mancanza di informazione agli utenti e di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali.
Inoltre, il Garante ha rilevato che le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, causando un trattamento di dati personali inesatto. Inoltre, l’assenza di filtri per la verifica dell’età degli utenti espone i minori a risposte inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.
OpenAI, che non ha una sede nell’Unione Europea ma ha designato un rappresentante nello Spazio Economico Europeo, deve comunicare le misure intraprese entro 20 giorni per adempiere alle richieste del Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.