Il decreto Riaperture va cambiato, Anief: la nota del ministero parla chiaro, il personale non si può spostare su altre mansioni

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“Le scuole hanno bisogno di certezze: dal 1° aprile vi sono nuove regole, ma queste nuove regole sono sbagliate”. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, commentando il Decreto Legge Covid n. 24/2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo. Intervistato dall’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha ricordato che il Decreto riaperture fissa per il prossimo 1° aprile il primo scaglione di allentamenti delle norme Covid, ad esempio disponendo che non servirà più il Green pass rafforzato al lavoro per gli over 50, ma lasciando l’obbligo vaccinale e le mascherine a scuola.

Secondo il sindacalista autonomo, siamo davanti a “un chiaro segnale di discriminazione che ancora una volta ricade sugli insegnanti. Noi vogliamo che sia modificato il decreto Riaperture, perché bisogna rispettare il contratto di lavoro e garantire il diritto di tutto il personale a rientrare nei propri ruoli, al proprio posto di lavoro, senza alcuna nuova discriminazione”, perché ciò si sta andando a creare spostando il personale su attività non a contatto con gli alunni. È bene, come anche indicato nella nota ministeriale del 28 marzo 2022, che il personale non venga impiegato su mansioni diverse da quelle previste dal contratto collettivo nazionale, così come indicato nei giorni scorsi da Anief.

Il sindacato infine ha deciso di dare battaglia promuovendo emendamenti, dopo che si è già rivolta al giudice per chiedere la restituzione degli stipendi non assegnati per mesi attraverso apposito ricorso al giudice competente.

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