Il cyberbullismo? Peggio del bullismo nella vita reale. Pellai: “I post denigratori rimangano online lasciando un’impronta digitale indelebile”
Il cyberbullismo, una forma digitale di bullismo, è diventato un problema di rilevanza crescente nella società moderna. Secondo Alberto Pellai, psicoterapeuta, scrittore e ricercatore, si tratta di un fenomeno che colpisce un bambino su cinque.
Durante un’intervista con Liliana Russo e Katia De Rossi, Pellai ha messo in luce la gravità del cyberbullismo rispetto al bullismo tradizionale. “È un problema peggiore del bullismo nella vita reale”, ha sottolineato, evidenziando come i post denigratori rimangano online indefinitamente, lasciando un’impronta digitale indelebile.
Pellai sottolinea l’importanza del ruolo genitoriale nel monitorare l’uso di internet da parte dei propri figli. I minori possono facilmente incappare in contenuti inappropriati per la loro età, specialmente nelle piattaforme social. La quantità di tempo trascorso online rispetto ad altre attività è un indicatore critico. “Se il tempo trascorso sui social è maggiore di quello dedicato ad altre attività, allora il problema risulta piuttosto grave”, ha concluso Pellai.
Le scuole e le famiglie devono collaborare per educare i giovani sull’uso responsabile di internet e sui rischi associati ai social media. Programmi di sensibilizzazione e formazione possono aiutare a identificare e contrastare il cyberbullismo in modo efficace. Inoltre, è cruciale fornire supporto psicologico a coloro che sono stati vittime di cyberbullismo, per aiutarli a superare le conseguenze emotive e psicologiche di questi attacchi.