Il cyberbullismo, evoluzione del bullismo o un fenomeno completamente nuovo?
Le modalità di interazione e comunicazione, oggi, nell’era digitale e in questa fase “esplosiva” dei Social Network, sono cambiate radicalmente.
I dispositivi legati alle nuove tecnologie sono solo degli “strumenti”…
Eppure il confine tra uso lecito della tecnologia e uso “violento” di essa è molto sottile. Stare dietro un Pc o un dispositivo ha modificato e sta modificando il nostro modo di relazionarci con gli altri, ovvero la nostra socialità. E di questo ha profetizzato bene lo psicologo sperimentale statunitense B.J.Fogg, padre della Captologia e autore di “Tecnologia della Persuasione”.
L’anonimato che concede la Rete rende difficile la percezione e la consapevolezza dell’impatto delle nostre azioni e, nello stesso tempo, il controllo morale interno si riduce.
Negli ultimi anni, anche a seguito della straordinaria e capillare diffusione della comunicazione “digital” si sta affermando una nuova modalità di vessazione tra i giovani e giovanissimi…è il triste fenomeno del cyberbullismo.
Il cyberbullo utilizza questi strumenti tecnologici per compiere atti di prepotenza verso i più deboli: invia messaggi offensivi o intimidatori, crea gruppi sui vari social (facebook, whatsapp e gli altri diffusi) in cui offende, deride o sbeffeggia la vittima attraverso video o immagini offensive e lesive.
Il cyberbullo pubblica in Rete filmati di violenze reali messe in atto verso i suoi coetanei e, in questi casi, si tratta di una triste “amplificazione” del già esistente fenomeno del Bullismo. In questo caso è fondamentale esplicitare alcune importanti differenze tra i due odiosi fenomeni: gli atti di bullismo sono legati a una dimensione “reale”, si svolgono sempre in un luogo fisico; si verificano sempre con un “pubblico” di spettatori che fisicamente assistono agli eventi offensivi o molestie; il bullismo tradizionale passa in gran parte per canali fisici, il bullo è un prevaricatore soprattutto per la sua forza e presenza; è necessario il contatto diretto e la “visione” delle sofferenze delle vittime.
Contrariamente al bullo tradizionale, il cyberbullo non ha sempre riscontro sugli effetti reali delle sue azioni, poichè manca un contatto diretto con la vittima. Il contesto del “pubblico” è più ampio in quanto, a causa della sua natura mediatica e digitale, il fenomeno fuoriesce dalla classe per assumere confini ben più ampi… i confini sterminati della Rete.
Il cyberbullo spesso persevera nelle molestie online al fine di spaventare a morte la vittima, distruggerne la reputazione o ancora escluderla da un gruppo online per intimorirla e umiliarla.
Il cyberbullo agisce nell’anonimato, difficilmente ha percezione e consapevolezza della gravità delle sue azioni, quasi come un soggetto “alexitimico” (che non riconosce e/o esprime i propri stati emotivi e quelli degli altri). La sensazione che vive è quella di una maggiore libertà di commettere azioni che nella vita reale, molto probabilmente, sarebbe ben più complicato attuare.
Il cyberbullo si serve del totale anonimato e nascondendosi dietro le tecnologie, si crea quasi uno sdoppiamento della personalità di chi commette atti di cyberbullismo… la Rete gli serve da “trincea” dalla quale attaccare e odiare online.
In Italia il fenomeno è, allo stesso tempo molto diffuso ma poco conosciuto in molti dei suoi aspetti. I giovani e i genitori spesso non sono consapevoli che gli atti di cyberbullismo, secondo la recente normativa del giugno 2017, sono dei reati a tutti gli effetti, puniti e sanzionati in modo duro dalle Autorità per tre tipologie distinte di responsabilità: 1) la culpa del minore, 2) la culpa in vigilando ed educando dei genitori, 3) la culpa in vigilando ed educando della Scuola.
Nonostante sia difficile delineare il profilo psicologico del cyberbullo, alcuni aspetti cominciano ad essere evidenti:
- possiede competenze informatiche sopra la media;
- è uno studente con positive relazioni di amicizia, affettive e sportive;
- è poco consapevole degli atti che commette, tende a sminuirli;
- possiede delle scarse “competenze emotive e relazionali”;
Alla luce di queste considerazioni è importantissimo operare a diversi livelli per conoscere e contrastare questo fenomeno: da un lato certamente sostenere la conoscenza critica delle tecnologie e delle relative criticità, dall’altro promuovere comportamenti etici nel Web, ambiente virtuale nel quale oggi si svolge una parte notevole dello sviluppo socio- relazionale ed emotivo dei giovani di oggi.
Le famiglie e la scuola devono essere in prima linea in modo “sinergico” per contrastare questo fenomeno.
La Scuola ha dei compiti importantissimi, ad esempio viene chiesto di educare a un corretto uso della Comunicazione sui Media, in modo da favorire, da un lato, un apprendimento più motivante e attuale, ma, dall’altro una conoscenza più critica della potenziale pericolosità degli strumenti di comunicazione digitale che ormai pervadono la vita di ogni giovane.
Sappiamo bene come le competenze digitali siano delle competenze chiave per l’apprendimento permanente, sono richiestissime dal mondo del lavoro e, proprio per questo motivo devono essere padroneggiate nel modo più efficace possibile. I giovani studenti devono essere costantemente informati sulle regole della comunicazione in Rete, conoscendo le dinamiche delle relazioni che si instaurano nel Web e avendo coscienza della privacy digitale e della “reputazione degli altri” che è sacra. Solo così potranno essere realmente veri “cittadini del Web”.
Altro ruolo fondamentale è quello della famiglia. Ad essa viene chiesto di non rinunciare al proprio ruolo di guida e di responsabilità, anche nel mondo digitale. Non è un compito facile poichè i genitori spesso si trovano ad avere un enorme divario di competenze digitali rispetto ai giovani figli ed è invece l’acquisizione di queste competenze che potrebbe fare la differenza: è possibile informare (e quindi difendere) i propri figli dalle criticità della Rete, solo conoscendoli bene e, in simbiosi, impegnarsi a sostenere il lavoro del sistema-Scuola.
https://www.orizzontescuolaformazione.it/index.php/prodotto/bullismo-e-cyberbullismo/