Il cuore oltre l’algoritmo: l’importanza dell’insegnante nell’era dell’IA. Gli italiani bocciano il docente robot. Sondaggio PREPLY

WhatsApp
Telegram

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando molti settori, ma l’istruzione sembra resistere al suo fascino totalizzante. Secondo una recente ricerca condotta da Preply, piattaforma online per l’apprendimento delle lingue, la maggioranza degli italiani (59%) ritiene che la guida di un insegnante umano sia fondamentale nel processo di apprendimento.

Ancora più significativa è la percentuale (69%) di coloro che temono che l’IA possa compromettere la preziosa interazione tra studenti e docenti.

Lo studio, che ha coinvolto 2503 partecipanti di tutte le generazioni, evidenzia un approccio cauto ma non ostile all’IA nel contesto educativo. Gli italiani sembrano riconoscere il potenziale dell’IA, ma non sono disposti a sacrificare la componente umana dell’insegnamento.

Il ruolo insostituibile dell’insegnante

L’84% degli intervistati sottolinea l’importanza cruciale degli insegnanti per il successo scolastico. Empatia, comprensione, passione per l’insegnamento e per la materia sono le qualità più apprezzate in un docente. La paura che l’IA possa erodere il legame tra studenti e insegnanti è palpabile, soprattutto tra le giovani generazioni.

IA a scuola: uno sguardo all’Europa

La ricerca Preply ha coinvolto anche insegnanti europei, rivelando che il 41% di essi utilizza già strumenti di IA nella didattica, principalmente per la creazione di esercizi e materiali didattici. Tuttavia, solo il 27% si affida all’IA per la valutazione dei compiti.

I vantaggi dell’IA nell’apprendimento

Nonostante le preoccupazioni, l’IA viene apprezzata per la sua capacità di offrire modelli di apprendimento personalizzati, on-demand, più veloci e accessibili (47% degli intervistati).

Le nuove generazioni e l’IA

Sorprendentemente, il 74% degli studenti della “Generazione Z” nutre dubbi sull’uso dell’IA nell’apprendimento, e il 31% non si sente a proprio agio nel condividere i propri dati personali con i sistemi di intelligenza artificiale. Questi dati sono particolarmente significativi se si considera che i giovani sono abituati a utilizzare strumenti digitali per l’apprendimento online.

Il quadro normativo

Il panorama delineato dalla ricerca si inserisce in un contesto in cui l’IA è oggetto di crescente attenzione da parte dei legislatori. Il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act), approvato il 21 maggio 2024, e il disegno di legge italiano in discussione al Senato, rappresentano i primi passi verso una regolamentazione dell’IA. Tuttavia, al momento, manca una normativa specifica per l’utilizzo dell’IA nella scuola.

WhatsApp
Telegram

Dirigente Scolastico e DPO: strategie e buone pratiche per la gestione della privacy a scuola. Corso gratuito